Ora che la scienza decrepita è stata vantaggiosamente sostituita dalla scienzah, e che le università si sono svecchiate liberandosi di un gravame ormai insostenibile fatto i dimostrazioni volgarmente basate sui fatti e non sulla nobile eloquenza, possiamo finalmente godere di un mondo che un tempo sarebbe stato etichettato come ideale e irraggiungibile.
Mi capita di leggere sull’edizione bolognese de Il Corriere della Sera un articolo di estremo interesse che testimonia sia della serietà del quotidiano sia della solidità scientificah della più antica università del mondo.
Chi vuole documentarsi legga https://corrieredibologna.corriere.it/notizie/cronaca/23_maggio_02/vaccino-covid-convincersi-che-fara-male-favorisce-gli-effetti-collaterali-a3590ee5-da00-4e35-a9d1-c8290414fxlk.shtml?refresh_ce
Chi desidera una sintesi si accontenti di sapere che la professoressa associata Katia Mattarozzi, psicologa coordinatrice del corso di laurea in infermieristica presso l’Alma Mater, ha finalmente squarciato il velo che ci ha biecamente nascosto la spiegazione del perché i “vaccini” funzionicchiano (gallismo) o, forse, anche qualcosa di meno.
La ragione è semplice: se si covano dubbi su quei farmaci mirabili, quelli se la prendono a male, e non solo non funzionano, ma si vendicano dispettosamente nei riguardi dell’infedele. Questi ignobili non credenti, benché “rigorosi studi scientifici abbiano fornito dati solidi sulla sicurezza e l'efficacia dei vaccini” (siamo tutti in ansiosa attesa di vedere questi studi che, certo, causeranno più di una caduta da chi si è incamminato verso Damasco), si ostinano nella loro demoniaca condizione blasfema.
Ora, fuor di dubbio, la professoressa Mattarozzi ci ammaestrerà ulteriormente spiegandoci con la razionalità che ha già abbondantemente dimostrato a che cosa si debba il curioso fenomeno dei danneggiati che si erano approcciati religiosamente al “vaccino”. E continuerà illustrandoci scientificamenteh come mai un atteggiamento fideistico non assicuri il successo di quella forma di prevenzione.
Certo che, se dopo quattro o cinque punturine il morbo continua a serpeggiare, tanto da richiedere la reiterazione della somministrazione, sarà opportuno allestire centri di rieducazione psichiatrica e, magari, ricorrere all’aiuto di qualche esorcista.
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