IL TEMPO è un quotidiano un po’ strano. Naturalmente, io non ho idea di come si sostenti, ma ho l’impressione che, non essendo probabilmente gradito a chi dispone del denaro pubblico, possa non godere delle sovvenzioni che il popolo italiano, generosamente, riserva ai cosiddetti media per pubblicare ciò di cui egli stesso, il popolo pagante, deve essere convinto (https://www.mise.gov.it/index.php/it/198-notizie-stampa/2041643-operativo-il-fondo-da-50-milioni-di-euro-per-le-radiotelevisioni-locali).
Oggi, su IL TEMPO, leggo un articolo reperibile all’indirizzo https://www.iltempo.it/attualita/2021/10/21/news/rapporto-iss-morti-covid-malattie-patologie-come-influenza-pandemia-disastro-mortalita-bechis-29134543/?fbclid=IwAR1SIrFLRSQu1OHJE2Ko5uKgBKBVllml2aCmR_Hv9L6SSH9FSAAUQjZUAyg
Se lo riporto integralmente sotto è perché non sono sicuro che resti leggibile.
Molto in breve, Franco Bechis riporta ciò che ci comunica l’ente pubblico Istituto Superiore di Sanità a proposito della terribile pandemia che ha devastato e devasta il mondo, con particolare riguardo al Bel Paese, non dimentico della sua economia.
Ammetto di nutrire qualche dubbio sui numeri, sospettando che siano appena un po’ gonfiati e che, di fatto, le vittime reali possano essere meno numerose delle pur poche denunciate. Del resto, che la “pandemia” sia una realtà quanto meno dubbia è cosa ampiamente nota presso chi è del mestiere e non ha interessi particolari, dovunque quegl’interessi particolari si situino. Che non se ne parli è perché, come si dice in certi salotti, “non è cosa.”
Come sempre accade, sono convinto che anche questa volta la notizia, se notizia, cioè novità, può essere definita, non riscuoterà interesse né causerà quella che dovrebbe essere un’immediata retromarcia da parte di chi muove il mondo. Sarà, insomma, né più, né meno, la riproduzione di quanto pubblicato da molto oltre un secolo da enti nazionali di statistica a proposito dell’efficacia dei vaccini o di quanto le case farmaceutiche scrivono candidamente a proposito dell’uso di feti umani. Loro te lo dicono: tanto tu non ci credi.
Franco Bechis 21 ottobre 2021
Secondo il nuovo rapporto (che non veniva aggiornato da luglio) dell'Istituto superiore di Sanità sulla mortalità per Covid, il virus che ha messo in ginocchio il mondo avrebbe ucciso assai meno di una comune influenza. Sembra un'affermazione strampalata e da no vax, ma secondo il campione statistico di cartelle cliniche raccolte dall'istituto solo il 2,9% dei decessi registrati dalla fine del mese di febbraio 2020 sarebbe dovuto al Covid 19. Quindi dei 130.468 decessi registrati dalle statistiche ufficiali al momento della preparazione del nuovo rapporto solo 3.783 sarebbero dovuti alla potenza del virus in sé. Perché tutti gli altri italiani che hanno perso la vita avevano da una a cinque malattie che secondo l'Iss dunque lasciavano già loro poca speranza. Addirittura il 67,7% ne avrebbe avuto insieme più di tre malattie contemporanee, e il 18% almeno due insieme. Ora personalmente conosco tanta gente, ma nessuno che abbia la sfortuna di avere cinque malattie gravi nello stesso tempo. Vorrei fidarmi dei nostri scienziati, poi vado a leggere i malanni elencati che sarebbero ragione non secondaria della perdita di tanti italiani e qualche dubbio da profano comincio a nutrire. Secondo l'Iss il 65,8% degli italiani che non ci sono più dopo essere stati infettati dal Covid era malato di ipertensione arteriosa, e cioè aveva la pressione alta. Il 23,5% era anche demente, il 29,3% aggiungeva ai malanni un po' di diabete, il 24,8% pure fibrillazione atriale. E non basta: il 17,4% aveva già i polmoni ammalati, il 16,3% aveva avuto un cancro negli ultimi 5 anni; il 15,7% soffriva di scompenso cardiaco, il 28% aveva una cardiopatia ischemica, il 24,8% soffriva di fibrillazione atriale, più di uno ogni dieci era anche obeso, più di uno su dieci aveva avuto un ictus, e altri ancora sia pure in percentuale più ridotta aveva problemi gravi al fegato, dialisi e malattie auto-immuni.
Sarà tutto vero, non metto in dubbio i nostri scienziati. Ma se non è il virus ad uccidere gli italiani, allora mi spiegate perché la scienza ha imposto tutto quello che abbiamo visto in questo anno e mezzo abbondante? Dalle mascherine, al distanziamento, al lockdown e così via? E come facevamo ad avere quasi 126 mila italiani ridotti in quelle condizioni con 3, 4 o 5 malattie gravi, destinati comunque ad andarsene se anche non fosse mai esistito il coronavirus in poco tempo? Quei numeri sarebbero un atto di accusa clamoroso nei confronti del sistema sanitario italiano da cui pure provengono. Uso il condizionale perché qualche dubbio ho su quel che viene scritto fin dal primo giorno in quel rapporto. Che risente come ogni comunicazione dell'Iss o del Cts delle direttive governative fornite via via durante i mesi, che sono state il vero e unico faro di quelli che continuiamo a chiamare “scienziati”.
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