Delusione

Confesso di aver sempre provato una certa simpatia per il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Mi diventa difficile, però, non restare quanto meno deluso da una sua serie di prese di posizione infelici (https://www.telemia.it/2021/11/gratteri-terapie-intensive-piene-di-no-vax-dovrebbero-pagarsi-le-cure/).

Secondo lui, le terapie intensive traboccherebbero di “non vaccinati”. Sarebbe interessante sapere da dove arriva la “statistica”, quanto affidabile eventualmente sia e che cosa intende il dott. Gratteri per “vaccinato”.

In secundis, l’idea è quella di vietare la possibilità di lavorare e, grottescamente, pure di entrare negli uffici pubblici (tasse comprese?) a chi non si è concesso alla/e punturina/e. Anche in questo caso, sarebbe interessante sapere quanto il dottor Gratteri abbia capito del vivere civile e della legalità. Magari, un’occhiata a quel vecchio libricino intitolato Costituzione potrebbe rivelarsi di qualche utilità.

Da ultimo, perla tra le perle, chi non si “vaccina” deve pagarsi le cure mediche. Prescindendo dal fatto su cui non voglio discutere che di certe cure mediche potrebbe essere più opportuno fare a meno, forse il dott. Gratteri non ricorda che quelle cure, indipendentemente dal loro valore, sono state pagate, e pure pagate a caro prezzo. Dunque, se non fossero prestate, s’incorrerebbe in una serie di reati di cui il dottor Gratteri farebbe bene ad informarsi. A margine, mi domando se i fumatori (riforniti dallo stato e con il fumo patogeno oltre ogni possibile dubbio) devono pagarsi le innumerevoli cure il cui costo grava quotidianamente sulla comunità. E i tossicodipendenti? E gli alcolisti? E chi è protagonista d’incidenti stradali per propria responsabilità?

Rifuggendo dalla tuttologia così cara a tanti, non mi addentro sul resto del pensiero dell’illustre magistrato, limitandomi a commentare su argomenti che fanno parte integrante del lavoro che svolgo più o meno da mezzo secolo. Qui non posso che bocciare il dottor Nicola Gratteri ammettendo che forse sono stato vittima di un’illusione.