Stamattina poco dopo le 7 ho fatto un intervento in diretta su Canale Italia nella trasmissione condotta da Vito Monaco.
Immediatamente prima era andato in onda un video in cui la sig.ra Meloni, pur senza le commoventi lacrime con cui si esibì a suo tempo la ministra Fornero, ma con aria compresa da vera statista ben cosciente delle sue responsabilità, comunicava l’ennesima incursione nelle tasche ormai spoglie e desolate del popolo italiano. Riporto quanto compare su https://www.tgcom24.mediaset.it/economia/caro-carburanti-meloni-accise_62223090-202302k.shtml
Giorgia Meloni torna a parlare del caro carburanti e dichiara: "Abbiamo fatto la scelta dolorosa di non prolungare il taglio alle accise sulla benzina. È stata molto contestata ma è stata una scelta. Favoriva i redditi più alti, noi abbiamo fatto un'altra scelta e lo rivendico". Il premier ha aggiunto che "fare un'altra scelta avrebbe avuto maggiore consenso ma non era la scelta giusta in quel contesto. Abbiamo scelto di concentrare 10 miliardi sulle fasce più in difficoltà. La politica deve assumersi la responsabilità di dire no quando c'è da dire no".
Dando per scontato che sia noto come le risorse non cadano dal cielo ma siano il frutto esclusivo del lavoro dei cittadini (ora sudditi?), io mi permetto di far notare (Costituzione, art. 21) come sia curioso che uno stato in cui si devolvono cifre tutt’altro che modeste per sostenere economicamente una guerra (vedi art. 11 della Costituzione) di cui, almeno a me, non importa un fico secco; uno stato che acquista centinaia di milioni di dosi di un prodotto chiamato bizzarramente vaccino (prodotto che i venditori hanno dichiarato ripetutamente e in più sedi non essere mai stato sperimentato né, peraltro, è controllabile, essendo diventato comicamente segreto militare) che non solo non è mai servito a nulla, visto che la “pandemia” serpeggerebbe ufficialmente tuttora tra noi, ma che in molti casi è abbondantemente scaduto ed è stato in larga misura buttato; uno stato che ha comprato i grotteschi banchi a rotelle ovviamente mai utilizzati da nessuno; uno stato che può allegramente permettersi di far chiudere migliaia d’imprese e, dunque, può rinunciare al loro apporto in termini di tasse; uno stato che non esita a devastare il patrimonio immobiliare piccolo e diffuso dei suoi cittadini con lo scherzuccio della cosiddetta 110; uno stato che impedisce il lavoro a personale sanitario di ogni ordine e grado, e importa “lo stesso” tipo di personale dal Terzo Mondo pagando viaggio, vitto, alloggio, e corso di lingua è evidentemente tanto ricco da non aver bisogno di ricorrere al sangue dei protagonisti della Costituzione, coloro ai quali appartiene di diritto la sovranità (art. 1.)
Mi è impossibile non domandarmi come un popolo dotato di dignità possa tollerare una conduzione del genere.
Lo ripeto per l’ennesima volta: io sono totalmente contrario a qualunque forma di violenza, sia essa di natura fisica o sia di natura morale, ma trovo indispensabile almeno tentare di sostituire la classe dei “più uguali” con delegati diversi. E la sostituzione avvenga in modo urbano e gentile, semplicemente accompagnando alla porta questi personaggi che hanno già fornito prove tanto numerose quanto inequivocabili delle loro capacità.
Va da sé che non è affatto detto che la sostituzione avvenga con successo, vale a dire con persone più capaci, ma, se non si tenta...
Che cosa racconteremo ai nostri figli?
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