Il dis(Ordine) dei medici
Un “processo” romanticamente celebrato by night. Beh, in fondo, così si addice ad un “processo” che ha bisogno delle virgolette.
Già mesi fa, l’Ordine dei medici di Bologna aveva sospeso dalla possibilità di praticare la professione il dott. Fabio Milani. A suo carico, accuse pesantissime, tutte abbondantemente provate: non solo aveva rifiutato la “vaccinazione” personale (e se non occorrono le virgolette qui...), ma, al colmo dell’impudenza, era andato addirittura a casa dei malati, spesso pazienti non suoi, che erano stati prudentemente abbandonati dai loro coscienziosi “medici curanti”. Peggio ancora, si era preso cura di loro, arrivando perfino, con l’aiuto di un avvocato, a farli uscire da ospedali dove li si incamminava verso una sorte che forse non tutti desideravano. E quelli, moribondi a norma di legge, erano guariti! Insomma, uno scandalo.
È chiaro che un comportamento del genere rischia di compromettere il prestigio di migliaia di medici ubbidienti, con tanto di salvifica mascherina d’ordinanza sulla faccia e mutande rispettosamente ai malleoli, trincerati a casa loro per non contrarre la peggiore infezione che abbia mai sconvolto il Pianeta. E se a qualcuno saltasse mai il ticchio di fare un confronto? E se a qualcuno saltasse mai il ticchio di fare domande maleducate, pretendendo (Dio ce ne scampi!) risposte? E se qualcuno andasse a rispolverare il codice deontologico dei medici? Sarà anche vero che il virus non l’ha mai visto nessuno, ma che importa? Il regime del Marchese del Grillo ha parlato, e tutto finisce qui.
Per quanto mi riguarda, riprendendo un verso di Cecco Angiolieri, “s’io fosse imperador, sa’ che farei?”, abolirei seduta stante tutti gli ordini professionali, con quello dei medici in testa. Sbaglierò, ma trovo incomprensibile che una persona si sia laureata con certificato in nome del popolo italiano, abbia superato l’esame di stato che lo abilita alla professione, e qualcuno stabilisca a suo insindacabile giudizio che tutto quello che ha fatto e legalmente ottenuto non vale niente. Sempre lasciando spazio ad un mio possibile errore, io ritengo che un professionista, così come qualunque cittadino, possa essere giudicato esclusivamente dalla magistratura, e solo in base alle leggi in vigore, senza deviazioni, qualunque sia la loro eventuale origine. Ritengo pure che anche chi impedisce il lavoro debba essere giudicato dalla magistratura e, se sarà il caso, oltre alla debita punizione, risarcisca dei danni morali e materiali la sua vittima.
Ieri sera? Ieri sera almeno duemila persone si erano radunate davanti alla sede dell’Ordine: la nuova Inquisizione, per l’occasione delimitata da nastri bianchi e rossi, e uno schieramento di polizia imponente, come se i potenziali delinquenti fossero quelli che stavano fuori del palazzo.
Mia moglie ed io non abbiamo potuto entrare per assistere all’evento: personaggi di guardia ci hanno respinto. Per pietà, vista anche l’espressione terrorizzata dei poveretti, temendo un mancamento, noi abbiamo evitato di rivolgerci a qualcuno dei tutori dell’ordine che brulicavano tutto intorno, se non altro per invitare quei tali in giacca e cravatta a rivelare la loro identità, a renderci edotti dei loro eventuali poteri e, vivaddio, a rendere ostensibili i documenti che ci sbarravano la strada. Insomma, che cosa succedesse là dentro era meglio non si sapesse e, meno che mai, si documentasse.
Da quanto mi è stato poi riferito, i presenti in aula erano accuratamente mascherati, come si addice a chi trova più prudente non mostrare la faccia (vedi articolo 85 Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.) E che cosa si è deciso sulla base di accuse di personaggi che vengono etichettati come medici? Per ora nulla. Fabio resta sospeso, e si potrebbe continuare con la sospensione sine die, fino a che un magistrato competente non decida di riaprire i codici e ripristinare la legalità insieme con una vita da uomini che meritino quella qualifica.
Autore
Stefano Montanari