Un po’ superficialmente, forse ingenuamente e certo da uomo della strada che non sa nulla di nulla, mi sono più volte domandato come mai la Magistratura non ha mosso un dito al cospetto delle esternazioni pubbliche dei più che onorevoli Beatrice Lorenzin e Mario Draghi.
Che occorra vaccinarsi contro il morbillo perché nella sola città di Londra quel morbo terribile (dal fuorviante latino medievale “piccola malattia”) ha mandato all’altro mondo 270 malcapitati fummo informati pubblicamente, via tibbù, dalla grande donna. Detto tra parentesi, i morti furono zero o, almeno, così credono le autorità britanniche, evidentemente ignare di ciò che, invece, sa la signora Beatrice.
Fu, poi, la volta di Mario Draghi, il grande statista presidente del Consiglio dei ministri forte della bellezza di zero voti: “Chi non si vaccina muore.” Detto tra parentesi, non pare proprio sia così, ma noi siamo ignoranti.
Ingenuo e ignorante come sono, io pensavo che si trattasse in ambedue i casi di procurato allarme (art. 658 C.P., reato addirittura punibile con il carcere). Evidentemente, non è così: era tutto vero e solo chi è ignorante o ha interessi loschi non muore. Insomma, morire è un dovere civico,
Qualche giorno fa un interlocutore mi chiarì ciò che riguarda il più che onorevole Mario Draghi: se non ti vaccini muori perché, se non fai la punturina di regime, ci s’impegna a farti morire di fame. Insomma, ce la mettono tutta.
Quanto alla più che onorevole signora Lorenzin, resto in attesa.
Per fortuna, la legge è uguale per tutti. Pare fosse scritto all’art. 3 di un libricino intitolato Costituzione della Repubblica Italiana ormai fuori catalogo.
Per finire, a beneficio di un avvocato sui generis, sottolineo che io non sto chiedendo una condanna per i personaggi illustrissimi citati, ma solo una spiegazione per me che sono ignorante e pure sotto media quanto a intelligenza.
Abbiate pazienza.
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