No: proprio non ce la faccio a capire.
Da qualche giorno ricevo messaggi da persone che si lamentano del comportamento della signora Meloni. Motivi per essere scontenti ce ne sono a iosa, ma, a ben guardare, nessuno arriva a sorpresa.
La signora Meloni è inserita in un contesto politico ampiamente noto, e chi pretende che un suonatore di piatti esegua i capricci di Paganini non ha capito di che cosa si tratta.
Il nostro paese fa parte della Comunità Europea di cui è perfino uno dei fondatori, a partire dalla CECA. Io, da ragazzo, ero un sostenitore convinto dell’unione dei popoli continentali, e lo sono stato per anni. Poi… Poi, quando ho toccato con mano la realtà, ho dovuto rivedere la mia opinione, e oggi penso che l’istituzione si sia trasformata in un mostro: un mostro da cui fuggire il più presto possibile.
Ma qui, prescindendo dai coinvolgimenti internazionali ai quali ci siamo legati fino ad esserne ergastolani, sorge il più ovvio dei problemi: siamo capaci di governarci? Meglio: esiste qualcuno che abbia la capacità, l’onestà, l’indipendenza e la cultura per governarci? Girandomi intorno non vedo nessuno. Peggio: non vedo nessuna volontà popolare perché qualcuno capace, onesto, indipendente e culturalmente preparato ci governi. Basta osservare i componenti delle istituzioni, democraticamente scelti dal popolo come sono, per sciogliere qualsiasi dubbio.
E, allora, cari interlocutori, non lamentatevi della signora Meloni, perché è stata liberamente scelta in base alle regole della democrazia. Che, poi, si siano osservate scrupolosamente tutte le regole è un altro paio di maniche, ma non credo che, osservandole pedissequamente, avremmo assistito ad una rivoluzione. È un po’ come ciò che avviene nel mondo del calcio dove tutte le squadre si lagnano per aver subito torti arbitrali, ma poi, alla fine, vince sempre la squadra più forte.
Che cosa possiamo fare noi, un tempo cittadini e ora pigramente sudditi? Beh, per esempio, potremmo cominciare a pretendere l’applicazione della legge, a partire dalla Costituzione, giù fino all’articolo 85 del TULPS. Da tempo leggi e regole sono accantonate e calpestate, ma sarebbe sufficiente comportarsi secondo quelle leggi che nessuno ha mai abrogato per mettere in seria difficoltà chi ha interessi diversi. E basterebbe pretendere che la magistratura svolgesse il compito che le spetta.
Chi ha letto Kafka sa che assecondare il tiranno rinunciando ai propri diritti, per inalienabili che i diritti siano, è un atto di pura volontà. In fin dei conti, non possiamo pretendere che il tiranno c’informi di quanto siamo stupidi.
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