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Non approvo, ma mi adeguo

il blog di stefano Feb 27, 2023

In diversi ordinamenti giuridici l’incitamento all’odio e alla discriminazione è considerato un reato, e come tale viene trattato.

Io non ho competenza legale e, dunque, non voglio entrare in alcun particolare dell’argomento, anche se le leggi hanno il dovere di essere comprensibili a tutti. Non fosse così, il legislatore avrebbe fallito il suo scopo e, dunque, dovrebbe cambiare mestiere, se non altro per non fare troppi danni.

In questo giocondo paese dove chi è “meno uguale” viene imbavagliato o peggio, e chi è “più uguale” può permettersi di calpestare a suo piacimento la legge, ricevendo addirittura il plauso di chi legifera, odio e discriminazione sono non solo tollerati, ma sono favoriti in ogni modo. Se, poi, questo incitamento prevede il commettere reati e immoralità, meglio ancora.

Credo che qualcuno si ricordi dei personaggi che auspicarono applicazioni di torture a chi non voleva accettare quella che viene chiamata “vaccinazione”. Questo fino a espressioni di fantasie malate come i “non vaccinati trasformati in poltiglia verde,” il tutto rimbalzato attraverso la scatola magica della TV che, pietra filosofale dei giorni nostri, tutto trasforma in oro.

Inspiegabilmente, almeno per me, la magistratura non batté né batte ciglio, e mi domando che sarebbe accaduto se le parti si fossero anche solo per un attimo invertite, vale a dire con richieste di sanzioni tanto gravi quanto ovviamente illegittime verso chi si sottopone al trattamento farmacologico.

Ora, senza che io manchi di rispetto all’ipocrisia corrente e mi permetta di esternare il mio giudizio sul personaggio defunto e perciò tradizionalmente santificato, un giudizio che risale a decenni fa, invito chi ha la pazienza di leggermi ad ascoltare https://www.ilgiornaleditalia.it/video/video/458169/maurizio-costanzo-vaccino-covid-no-vax.html

Per quanto riguarda la conduttrice, tale signora Feliziani, apprendo che è giudice nel Consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti, il che, me lo si consenta, mi allarma un po’.

Prescindendo dalle fin troppo ovvie obiezioni morali sulle esternazioni dei due personaggi, da addetto ai lavori m’interrogo sulla loro preparazione sanitaria. Quello che, nella loro palese ignoranza, i due gabellano per vaccino, è tutt’altro. Ma – credo - non si può pretendere che certi personaggi pubblici sappiano di che cosa parlano. Lo spettacolo deve continuare a vele spiegate, e senza che ci sia chi può obiettare. Se, poi, si entra in tema di farmacologia, beh, siamo al ridicolo imbarazzante. Oltre a questo, trovo teneramente grottesco che la signora applauda entusiasticamente, informando il suo pubblico del disgusto che prova verso chi non è ignorante come lei, quando il suo ospite invoca l’esilio per chi non è ignorante come lui. Quanto a rottura di scatole, mi pare che siamo al cospetto di un esimio cultore e virtuoso della materia. E quanto al venir cacciati dall’ospedale, che dire di chi fuma, di chi ha un incidente stradale per eccesso di velocità o, vedi mai, di chi è sovrappeso perché mangia un po’ troppo ed è diabetico? E che dire di chi presenta effetti collaterali dopo la punturina? Ma la vetta si tocca quando i due accusano di spargere il terribile morbo chi non condivide la loro ignoranza. Sbaglierò, ma questo mi ricorda certe posizioni dei tardi Anni Trenta e dei primi Anni Quaranta, quelle posizioni tanto esecrate dalle manifestazioni del regime vigente oggi. Giusto per informazione, sono i produttori stessi di quelle sostanze a dire serenamente che quella roba, definita mai sperimentata, non ha alcun effetto sulla trasmissione della malattia di cui non impedisce affatto addirittura la reinfezione. Basterebbe ascoltare l’audizione in tema non al bar ma al Parlamento europeo.

Preso atto del mancato interesse della magistratura, prendo pure atto dell’atteggiamento di tanta parte del popolo. Non approvo, ma mi adeguo, perché questa è la democrazia nella sua versione aggiornata.

 

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