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Non vi basta ancora?

il blog di stefano Jun 01, 2023

Cari amici italiani, e mi stava scappando il vocativo “fratelli”, io non ce l’ho con voi. Non ce l’ho con voi perché non posso prendermela con chi è ammalato, e voi, in grande numero, siete ammalati. Lo siete gravemente nel corpo, perché così avete voluto, e, molto più gravemente, lo siete nello spirito, trasformati come siete nei più feroci e spendibili complici dei vostri carnefici e, quel che è molto peggio, dei carnefici dei vostri figli, derubati della dignità, della salute e del diritto a vivere un futuro sereno.

Non viglio ripercorrere le angherie subite dai dissennati che si esibivano pubblicamente evocando sanzioni crudeli quanto fantasiose nei confronti di chi non accettava imposizioni che mi limiterò a definire illegittime e immorali. Né mi soffermerò se non al volo sulla cosiddetta infermiera che pianificava di pungere dieci volte la vena dei “no-vax” o sui dementi che proponevano di non ammettere a terapie normali e, peraltro, pagate da tutti i contribuenti, chi non offriva il deltoide alla magica punturina di regime. Per questo esiste un’istituzione chiamata magistratura, e non vedo come e perché possa sottrarsi al dovere di giudicare. (Avvocato, s’informi sulla differenza che corre tra giudicare e condannare!).

Ora, dopo aver devastato cervelli, salute ed economia, un tale Bruno Vespa, personaggio di cui i contribuenti pagano gli emolumenti, ospita un tale professor Palù, esibendolo ai teledipendenti (https://youtu.be/YSZi5BoVPEI).

Vespa ebbe ampiamente modo di dimostrare tutta la sua spocchiosa incompetenza in campo sanitario quando irrise ripetutamente chi, non gravato da conflitti d’interesse né spinto da ansia di ribalta e di potere, affermava ciò che la medicina conosce senza spazio per un dubbio. Questo per non dire della legalità a qualunque livello, un tema ormai desueto.

Ora, a distruzione avvenuta e ancora ben lontana dall’essere riparata anche solo nelle intenzioni, le “autorità” ci dicono candidamente che palesi idiozie come “Tachipirina (nome commerciale di cui si è fatta ampia pubblicità) e vigile attesa” sono “errori”. Ora questo tale Palù si prende gioco di noi raccontando, tra l’altro, di “malattia sconosciuta”, e di sorpresa davanti alla tromboembolia. Nessun merito da parte mia, perché conoscere la farmacologia, la fisiologia e le malattie fa parte del bagaglio culturale ovvio e indispensabile di un laureato nel settore sanitario. Bene: all’esordio della farsa pandemica io dissi molto chiaramente che eravamo al cospetto di una delle solite epidemie influenzali, che le conseguenze erano di natura infiammatoria, una delle quali era la tromboembolia polmonare (condizione di cui mi sono occupato per 20 anni) da trattare con anticoagulanti, che intubare i pazienti significava ignorare la fisiologia polmonare e mettere a repentaglio la vita del ben poco fortunato paziente, e che l’innalzamento della temperatura era un effetto desiderabile perché migliorava le capacità di difesa. Niente di sconvolgente: tutto ampiamente noto a chi aveva studiato e non aveva “impedimenti” di ordine non proprio scientifico.

Io non me la prendo con questo tale Palù, così come non me la prendo per i vari personaggi da commedia dell’arte che hanno infestato teleschermi, siti Internet, e giornali. Non me la prendo nemmeno con i pennivendoli e con i “professori” di quel che resta delle università. Prego tutti, però, di concederci un barlume di quel rispetto che hanno calpestato fino ad oggi: non si spingano come, purtroppo, ha fatto il tale Palù, a tessere le lodi di chi può competere vittoriosamente con Attila.

In conclusione, cari italiani, da nonno di fatto e per vocazione, vi prego di farlo per i bambini che non hanno colpe: sforzatevi di abbandonare la credulità superstiziosa che ci sta portando precipitosamente ad una condizione da cui sarà faticosissimo riscattarsi, il tutto già ben coscienti che ci saranno ferite indelebili, soprattutto a carico dei nostri bambini.

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