I pochissimi che hanno la pazienza di leggermi e, magari, di ascoltarmi conoscono la mia posizione religiosa: io ho fortissimi dubbi circa l’esistenza di una divinità unica dalle caratteristiche strettamente antropomorfe come, piaccia o no, corre nelle religioni che ci vengono servite in tavola. Molti meno dubbi ho riguardo all’esistenza di un’entità opposta, entità che chiamerò per comodità Satana. Sia chiaro, nessuna antropomorfizzazione del concetto, e spero che gl’imbecilli che mi dedicano la loro attenzione non inneschino equivoci in proposito. La sua esistenza la scorgo indirettamente osservando i suoi agenti nei parlamenti, nelle chiese, negli enti di cosiddetta informazione, e negli ambiti grottescamente etichettati come scientifici o medici, magari, questi ultimi, gabellati per scientifici.
Satana è onestissimo. Lo è perché ci avvisa con anticipo di quali saranno le sue mosse, e l’anticipo può essere anche di decenni. Una mossa annunciata di cui nessuno si avvide che mi viene in mente è quella che riguarda l’istruzione, vale a dire una delle principali pietre d’inciampo del progetto. Io sostenni l’esame di maturità scientifica nel 1968, e quello fu l’ultimo anno in cui si rispondeva su tutte le materie del quinquennio per intero. Nella mia classe fummo promossi in sei.
Poi tutto si fece via via più “abbordabile” in nome di una non so quanto benintesa democrazia, uguaglianza o che so io. I bocciati? Il TAR rimette tutto a posto, e il “pezzo di carta”, sia anche una laurea, non si nega a nessuno. Perché meritarlo quando ci si assicura che è un diritto? Così ora ci ritroviamo con neolaureati che altro non sono se non analfabeti funzionali, incapaci di scrivere in corretto italiano, ignari del nostro passato storico, annaspanti in voragini d’ignoranza scientifica. E non solo a casa nostra. Da noi arrivano ragazzi che, laureati, hanno fatto corsi, a volte lunghi corsi, all’estero, tornandone almeno ignoranti quanto prima. Però più presuntuosi e più impervi.
La cultura va rigorosamente bandita, e così ogni invito al ragionamento logico e critico. Per quanto mi riguarda, 29 delle 31 puntate dei miei incontri con il filosofo Francesco Lamendola sono stati censurati dal regime. Si trattava di filosofia, ma vedi mai che qualcuno si prendesse la pericolosa licenza di ragionare su ciò che ascoltava. Quindi, sia bandita. Così, senza una base culturale, senza capacità critica, infarciti di assurdità, si può essere facilmente ipnotizzati fino ad essere trasformati in soldatini, a volte violenti, sempre spendibili, del Satana non antropomorfo ma dotato di un corposo esercito che antropomorfo è.
Tra le stramberie più evidenti c’è quella del divieto di discriminazione. Splendido! Peccato che mai prima d’ora la discriminazione sia stata altrettanto imperante. Basterebbe constatare l’esclusione dal diritto al lavoro ai danni di chi non voleva accettare i soprusi di regime. Basterebbe ascoltare le brutalità di energumeni che invitavano alla più truce violenza senza che un magistrato alzasse un dito. Basterebbe ascoltare le assurdità diffuse come giaculatorie da televisioni, radio, giornali, siti Internet senza che sia ammesso un contraddittorio come non solo la scienza ma la morale prescrive.
Da anni, come è ragionevole nell’ottica satanica, i bambini sono il materiale principe su cui è indispensabile lavorare, addirittura partendo da prima del loro concepimento, un concepimento che, come ci è stato onestamente comunicato, deve avvenire al di fuori della natura. Poi ci sarà una non-famiglia. Poi una non-scuola, poi un non-lavoro, una non-giustizia…
Ora vorrei invitare chi è arrivato fino qua a dedicare ottanta minuti della propria vita ad ascoltare un’intervista lucidissima che Elisabetta Frezza concesse a Claudio Messora (Byoblu) all’incirca quattro anni fa. Si era ancora nell’epoca che precedeva l’attacco micidiale costituito dalla pseudo-pandemia, l’attacco degli pseudo-vaccini, degli arresti domiciliari comminati a sessanta milioni di italiani, delle grottesche mascherine che la superstizione di perfetti incompetenti (mi fermo qui per pudore) pretende di mantenere come obbligatorie in certi ambienti addirittura in disprezzo della legge di pubblica sicurezza, della rovina di tante piccole realtà economiche, dei genitali modificati, dei bacarozzi a colazione, della guerra in cui siamo illegittimamente trascinati, e di tutte le assurdità che oggi, all’ultimo stadio della finestra di Overton e a rana di Chomsky felicemente lessata, ci vedono come vittime spesso non solo consenzienti ma in veste di kapò. È proprio il fatto che le parole della dottoressa Frezza precedono tutto questo che le rende ancora più pregne di significato.
Lo so: ottanta minuti sono tanti, ma in tutto quel tempo non c’è una parola su cui si possa sorvolare. Gli ultimi minuti, poi, sono ancora di più impossibili da eludere.
Non solo vi prego di ascoltare tutto con attenzione, ma v’invito a salvare il video del 2019 e, magari, a riascoltarlo fra qualche anno quando la rovina potrebbe essere arrivata ad un punto di non-ritorno.
Trovate tutto andando a https://www.byoblu.com/2019/04/30/teoria-gender-esiste-elisabetta-frezza/
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