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Permettetemi di darvi un consiglio

il blog di stefano Jan 31, 2023

Non ho idea di quanti al mondo, soprattutto italiani, condividano la situazione in cui io mi trovo: nato un anno e mezzo prima della discesa sulla Terra del Festival di Sanremo, io non ho mai sentito né, a TV stabilita, mai ho assistito ad un solo minuto di quella manifestazione il cui ennesimo ritorno la Rai annuncia da mesi con il popolo che proprio non ce la fa più a tenere a freno l’impazienza. Nessuno può escludere che l’accensione dei televisori nel corso di quelle serate che non dubito essere appassionanti diventi obbligatoria a pena di sanzioni farmacologiche, ma, almeno nel momento in cui scrivo, la libertà di tenere gli apparecchi spenti resta vigente. E di quella libertà io mi valgo.

Ciò da cui non posso fuggire è il Festival degl’Imbecilli.

Dopo le esibizioni dei virtuosi che danno il meglio di loro illustrando il mio coinvolgimento in un commercio scandaloso di medagliette magiche, e nulla importa se si tratta di pura fantasia, ora fa la sua comparsa la signora M. Non pubblico il suo nome di battesimo altro che valendomi della sua iniziale, e questo per mera pietà umana perché, magari, il personaggio potrebbe avere qualche familiare in imbarazzo o, chissà, il suo psichiatra potrebbe essere deluso per non aver ottenuto risultati.

A quanto parrebbe, questo esemplare di primate presumibilmente glabro e senza coda se la sarebbe presa con mia moglie. Il che del tutto legittimamente, sia chiaro, stante il diritto inalienabile all’imbecillità. Il fatto: la famigerata dottoressa Gatti avrebbe risposto ad una sola delle sue coltissime missive a tema Santa Ildegarda di Bingen. E le altre? Ma come ci si permette d’ignorare le esternazioni magistrali della signora M.? Ecco, allora, che si spara ad alzo zero, e qualcosa arriva anche a me che della dottoressa Gatti sono una carne sola come c’informò monsignor Lega quando, tanti anni fa, ci unì nel sacro vincolo del matrimonio. Riassumendo, la signora M. rivela urbi et orbi che non solo non è affatto vero che io abbia rapporti di amicizia con il dottor Giuseppe Di Bella (che cosa c’entri il dottore resta ignoto), ma Di Bella stesso è molto seccato di questo sgradevole coinvolgimento. Parola della signora M. che del dottor Di Bella è, come lei stessa assicura, amica intima.

Stupito, visto che, dopo essere stato allievo del padre e dopo quella che mi è sempre parsa essere amicizia sia con Giuseppe sia con suo fratello Adolfo, ho telefonato a tutti e due. Adolfo è molto spiritoso, e ciò che ha detto della figura impersonata dalla signora M. (che non aveva mai sentito nominare) è stato uno spasso. Giuseppe, stupito almeno quanto me, ma pure lui abituato alla cattiveria degl’imbecilli, ha impiegato un po’ a localizzare tra le sue conoscenze la signora M. della cui ovvia inattendibilità mi ha informato. Poi la conversazione è continuata per tre quarti d’ora, spaziando su tanti argomenti, scientifici e non, alcuni dei quali fonte comune di triste ilarità.

Ora, cari Imbecilli, spendibili soldatini volontari degli occasionali padroni del mondo, permettetemi di darvi un consiglio. È indubitabile che il Pianeta sia popolato fino all’affollamento da vostri simili i quali, come voi, vanno ghiotti di lordura e odiano chiunque non sia come loro. Non avendo altre armi a disposizione, voi vi procurate il vostro cibo a suon d’invenzioni diffamanti e calunniose, certi di trovare consenso e terreno fertile per altre seminagioni. Ma - ed ecco il consiglio - cercate almeno qualcosa che non sia troppo facile da riconoscere come certificato della vostra miseria morale, intellettuale e culturale.

Me ne rendo conto: vi sto consigliando di non essere imbecilli, e questo vi snaturerebbe.

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