Noi siamo felici, noi siamo contenti
le chiappe del xxxx porgiam riverenti,
che al nostro gentile e amato Sovrano
rimanga gradito il xxxx dell'xxx.
Sono i senari doppi (dodecasillabi) di una tragedia goliardica composta sul finire degli Anni Venti, di autore ignoto, tentativamente attribuita addirittura al vate pescarese Rapagnetta, meglio conosciuto come Gabriele D’Annunzio.
Che cosa sono 2,2 milioni di Euro per un grande popolo come il nostro? Nulla: se ho fatto bene i conti, nemmeno 4 centesimi a testa.
Bene, con quel nulla, il popolo italiano ringrazia 400 persone, e persone cui dobbiamo davvero tanto.
La notizia che ci rincuora e ci rassicura sulla nostra bontà e sulla nostra capacità di gratitudine è che a Natale ogni membro della Camera dei Deputati riceverà una strenna di 5.500 Euro per acquistare smartphone, tablet, cuffie e computer o, comunque, qualsiasi articolo tecnologico che possa essere utilizzato per "lavoro". E se fosse una fornitura di siringhe? In fondo, sempre di lavoro si tratterebbe, e certo lavoro di pubblica utilità.
Comunque sia, a fronte di appena 2,2 milioni di Euro, noi, il popolo, i “pronti alla morte, l’Italia chiamò”, ci gonfieremo il cuore con la felicità di aver allietato il Natale a 400 persone.
Questo è il nostro dovuto e sentito ringraziamento ad almeno molti di loro per averci consentito di dedicarci all’intimità della famiglia invece di recarci brutalmente al lavoro; per aver fatto sì che qualche vecchio famigliare non fosse disturbato dalle nostre visite importune mentre sanitari premutosi prestavano loro il dovuto soccorso; per averci tolto di mezzo tanti medici indegni che, addirittura, avevano la sfrontatezza di visitare gli ammalati a domicilio; per aver difeso da occhi malevoli farmaci miracolosi con il segreto militare; per aver protetto, mascherando loro e i loro insegnanti, tanti bambini da insegnamenti riprovevoli che li avrebbero allontanati dal gregge... Insomma: degli angeli della Provvidenza.
Ora ci aspettiamo di completare l’opera con i signori senatori e con i membri della Consulta che stanno finalmente riformando la decrepita Costituzione, adattandola alla Giustizia (maiuscola), e dovendo persino prendersi la briga di zittire fastidiosi avvocati, pericolosi nostalgici di un’epoca in cui finti esegeti di un testo malinteso tanti guai ci arrecarono.
Per ognuno di loro ogni italiano gioisca nel deporre il suo regalo sotto l’albero di Natale, così significando che chi non aveva potuto esserci a timonare il Paese fuori dei marosi della pandemia sappia che confidiamo nella sua opera di continuità.
Alla prossima pandemia, e Buon Natale!
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