Un’amica mi manda la copia della scheda con la quale i cittadini svizzeri di lingua francese erano chiamati a manifestare la propria opinione su... Su che cosa? Sì: si menziona il Covid-19, con tanto di epidemia (?) in corso, ma chi ci capisce qualcosa è davvero in gamba.
Per chi non abbia troppa familiarità con la lingua dei nostri vicini, traduco: “Accettate voi la modifica del 19 marzo 2021 della legge federale sulle basi legali delle ordinanze del Consiglio federale mirate a superare l’epidemia di COVID-19 (Legge COVID-19) (Casi di difficoltà, assicurazione sulla disoccupazione, accoglienza extra-familiare, operatori culturali, manifestazioni)?” Nel minestrone manca solo la morìa delle vacche di Totò e Peppino su cui pare che il governo federale non sia interessato all’opinione dei cittadini (https://www.youtube.com/watch?v=9-VrY80K9y8).
Chi mi scrive confessa di non averci capito nulla e, se non altro per...
Se qualcuno covava qualche illusione, ora non può non accorgersi che ha sbattuto il naso contro il muro.
Gli “ottimisti della ragione” si stanno impegnando per cancellare le follie del green pass, delle “vaccinazioni” obbligatorie e di tutto quanto ha a che fare con la nuova dittatura: quel regime planetario i cui semi sono stati piantati da lungo tempo e di cui, io per primo, non ci eravamo accorti.
Quando, ormai non pochi anni fa, un pediatra m’illustrò la teoria della cosiddetta immunità di gregge, con imperdonabile ingenuità io ne risi, rispondendogli che solo un deficiente potrebbe credere a un’idiozia così palesemente aberrante. Il risultato fu che non solo ci fu chi vi prestò fede, ma quella è diventata il pilastro “scientifico” di cui oggi quasi nessuno dubita e su cui si fonda la nuova “legalità”. Oggi “costituzionalisti” e “magistrati”...
Lo ammetto: sono imbarazzato e devo chiarirmi le idee.
Un altro passo avanti è stato compiuto per rendere schiavi, spesso ormai consenzienti, quelli che un giorno furono uomini. Gli spettacoli ai quali stiamo assistendo surclassano gli orrori dei circhi romani, delle sale di tortura medievali e post-medievali, e degli esperimenti “scientifici” del dottor Mengele e non solo suoi.
A questo punto è inevitabile compiere delle scelte. Si può passare nel campo degli aguzzini come da tradizione; si può scappare; si può restare e resistere; si può reagire in qualche modo.
L’obiettività vuole l’evidenza: la stragrande maggioranza delle vittime è già passata di là. Le ragioni possono essere più di una, ma il fatto fondamentale resta quello.
Scappare… Sì, ma dove? Basta guardarsi intorno e fare facili confronti con situazioni territoriali di poche settimane fa per accorgersi di...
https://www.imolaoggi.it/2021/11/25/montanari-nella-migliore-tradizione-di-tutte-le-dittature/
Tra nausea (tanta) e ilarità (poca e amara) ho cercato d’informarmi a proposito delle novità introdotte nella migliore tradizione di tutte le dittature che non usurpino la definizione.
Non sono i “politici” a stupirmi, e nemmeno i gestori di quella che, chissà a quale titolo, ci si ostina a chiamare informazione. Posso solo domandarmi quali sarebbero i politici senza virgolette se li si eleggesse secondo gli articoli 56 e 58 della povera Costituzione, e se non godessero del sostegno dei cosiddetti media foraggiati dichiaratamente a spese pubbliche per raccontare ciò che fa comodo al salottino sempre più affollato e a tacere o a negare o a falsificare il resto. Si veda l’operato di Joseph Goebbels in proposito.
A stupirmi sono i giornalisti ormai pensionati che, almeno in apparenza, non avrebbero alcuna ragione per calpestare la...
Nella mitologia greca, Sisifo era condannato a spingere un enorme masso fin sulla vetta di un monte, raggiunta la quale il masso rotolava a valle, costringendo il poveretto a riprendere la fatica: eterna, inutile.
Pur senza essere re come era Sisifo né essere degno di un posticino nella mitologia, anch’io, da decenni, spingo una pietra che, poi, ruzzola di sotto. E non solo le ricerche condotte sempre in condizioni a dir poco difficili, ma anche la diffusione dei risultati e perfino le spiegazioni che cerco di rendere accessibili a chiunque sono fatica sprecata.
Qualche giorno fa, insieme con mia moglie, sono entrato in contatto con una rivista medica dotata di un altissimo impact factor, per quanto quella valutazione grottesca possa mai valere. Prima di prenderci la briga di scrivere un articolo con tutte le regole vigenti e differenti da rivista a rivista, volevamo sapere se l’argomento potesse interessare una pubblicazione reputata di grandissimo prestigio in...
Temo che dovrò rassegnarmi a riconoscere di aver buttato via la mia vita. Un liceo più che buono, studi universitari con almeno alcuni degl’insegnanti di ottimo livello, soggiorni estivi presso università straniere, studi postuniversitari condotti in centri di eccellenza assoluta e, dulcis (?) in fundo, decenni di ricerca con risultati che mi parevano tutto fuorché disprezzabili.
Ergendomi faticosamente a giudice della mia vita e rinunciando al privilegio di non pochi giudici di essere anche smaccatamente parziale, riconosco ciò che ho affermato all’esordio: come diceva il grande Gino Bartali, “è tutto sbagliato, è tutto da rifare.”
Al liceo m’insegnarono che la legge cominciò ad essere scritta, e scritta in modo inequivocabile, per impedire interpretazioni di comodo. M’insegnarono che la caratteristica inderogabile della legge è di essere giusta nei riguardi di chiunque....
Negare l’evidenza è un atteggiamento tipico di una certa categoria di colpevoli e, a fianco, degli stupidi.
Che l’uomo sia il più stupido tra gl’inquilini di questo pianeta è confermato al di là di ogni dubbio anche dal suo ingenuo negarlo, dipingendosi in autoritratto come “principe del creato.” Basterebbe osservare come l’uomo sia il solo essere vivente che si comporta contro le leggi della natura e come sia pervicacemente convinto di poterlo fare. Questo da qualunque punto di vista si osservi la pretesa, per aggiungere un’altra prova incontestabile. Il comportamento si attua applicando la figlia, non di rado degenere, della scienza, vale a dire la tecnologia, e questo si giustifica eticamente autoconvincendosi di avere il diritto di farlo. A margine, si collocano le leggi promulgate a raffica, spesso in contraddizione con quanto già decretato, e a volte in contrasto con la chimica, la fisica, la...
Confesso di aver sempre provato una certa simpatia per il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Mi diventa difficile, però, non restare quanto meno deluso da una sua serie di prese di posizione infelici (https://www.telemia.it/2021/11/gratteri-terapie-intensive-piene-di-no-vax-dovrebbero-pagarsi-le-cure/).
Secondo lui, le terapie intensive traboccherebbero di “non vaccinati”. Sarebbe interessante sapere da dove arriva la “statistica”, quanto affidabile eventualmente sia e che cosa intende il dott. Gratteri per “vaccinato”.
In secundis, l’idea è quella di vietare la possibilità di lavorare e, grottescamente, pure di entrare negli uffici pubblici (tasse comprese?) a chi non si è concesso alla/e punturina/e. Anche in questo caso, sarebbe interessante sapere quanto il dottor Gratteri abbia capito del vivere civile e della legalità. Magari, un’occhiata a quel vecchio libricino intitolato Costituzione...
Non è passato tanto tempo da quando, da quelle persone civili, equilibrate e colte che ci siamo sempre detti di essere, ci strappavamo le vesti al solo pensiero della fatwa.
Oggi? Come ci siamo trasformati noi, persone civili, equilibrate e colte che ci siamo sempre detti di essere, oggi?
Nel volgere del lampo nella padella come dicono gl’inglesi abbiamo lasciato che ragazzotte isteriche, grotteschi mascheroni plastificati da carro carnevalesco, pontificassero. Con loro ometti falliti non rassegnati alla loro pochezza, selezionati proprio perché tali e travestiti da scienziati da avanspettacolo. E ora dementi abbigliati da costituzionalisti vanno a completare quella compagnia di giro. Sì: nel nonsense corrente, nella realtà distorta e ribaltata in cui siamo illusoriamente immersi come prigionieri dietro una sorta di velo di Maya di Schopenhauer siamo arrivati a sfondare confini che forse avevamo sempre reputato invalicabili o, probabilmente, del...
Un’era fa, quando sedevo sui banchi del Liceo Scientifico Alessandro Tassoni di Modena, il professor Ettore Spaggiari, al quale devo moltissimo, ci fece leggere una poesia di Giuseppe Giusti. Il titolo era “Sant’Ambrogio”.
I protagonisti sono due: il poeta stesso e i soldati imperiali asburgici, questi ultimi immediatamente connotati per la puzza di sego che emanavano. A mano a mano che la poesia procede, però, e soprattutto quando quei “fantocci esotici di legno” senza nome intonano un coro, non ci si poteva non accorgere di come quelli fossero uomini che con gli altri uomini condividono la condizione umana, con tutto quanto questo implichi. Chi da una parte e chi dall’altra della palizzata, l’umanità è inevitabilmente la stessa.
Come sempre accade, stante il fatto che l’uomo è immutabile, c’è chi possiede il comando su altri uomini, tanti altri uomini, a volte tramutandoli cinicamente in...
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