Un menu innovativo

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Ormai mi sono rassegnato. Tanto di ciò che ho appreso dalle “sudate carte” di leopardiana memoria è da buttare. Quel ciarpame è stato non solo superato, ma ridicolizzato dal nuovo sapere, un sapere luminoso in cui tutte quelle che chiamavamo conquiste ricavate da secoli di ricerca, di errori e di ravvedimenti, di fatiche e di vittime, sono state cestinate. Ma qualcosa è stato recuperato dai vecchi tempi: l’ipse dixit.

Se per secoli l’autorità era Aristotele o, magari, quello che gli si attribuiva, oggi le autorità sono individui che, quando vigeva la dittatura di una scienza legata scioccamente alle dimostrazioni e alle confutazioni, sarebbero stati accantonati, forse nell’interesse della magistratura e della psichiatria, ambedue rifiuti di un passato sconfitto. Alla ribalta, ovviamente, si esibisce come diva la Medicina, che scienza non è, ma che della scienza si serve (mi correggo: si serviva, essendo stata sostituita dalla finanza). Ad affiancarla entra in scena, forse non proprio aspettato, il dominio delle religioni.

Dato per accettato il fatto inconfutabile che io sono fuori del tempo, chiedo umilmente che le autorità religiose, di qualunque confessione si tratti, mi rispondano e m’illuminino.

1. Dagli Anni Cinquanta i produttori di vaccini rendono onestamente pubblico il fatto che alcune decine di quei prodotti sono ottenuti utilizzando feti umani sani abortiti a pagamento. Lo si può leggere tranquillamente sulle schede tecniche e, in certi casi, perfino sulla scatoletta in cui sono confezionati. La grande azienda che si occupa di quelle forniture non ne fa mistero. Insomma, anche se gli enti di statistica annullano ogni illusione, miliardi di esseri umani sono entusiasti di far squartare feti ancora a cuore battente con la mira di scamparla dal morbillo, dagli orecchioni e dalla varicella o altre affezioni che fanno strage. Venendo alla religione cattolica romana, il signor Jorge Mario Bergoglio che di quella chiesa è a capo, esorta i fedeli a usare quei feti perché “vaccinarsi è un atto d’amore.” Amore verso chi non è dato sapere, ma, come si sa, l’amore è cieco. Ora, il mio dubbio riguarda il codice di diritto canonico (canone 1397). “§ 2. Chi procura l’aborto ottenendo l’effetto incorre nella scomunica latae sententiae” è ciò che il canone recita. Quindi, se io capisco bene, il signor Bergoglio è scomunicato, e con lui i vari prelati giù fino ai parroci che non ammettono in chiesa chi di quei feti rifiuta l’uso, dove latae sententiae significa che si tratta di una forma di irrogazione della pena non legata a una sua dichiarazione, ma solo al fatto che si commetta lo specifico delitto.

“§ 3. Se si tratta dei delitti di cui in questo canone, nei casi più gravi il chierico reo sia dimesso dallo stato clericale” è quanto continua allo stesso canone, il che significa che il signor Bergoglio non può vestirsi da prete, e con lui tutta la piramide fino alla base. La domanda è: c’è qualcuno così paziente da fornirmi una spiegazione senza rischiare una pena grave post mortem?

Non mi pare che le altre varietà di cristianesimo si allontanino significativamente sull’argomento dal cattolicesimo.

2. Non so che cosa pensino gli ebrei e i musulmani al proposito. Ricordo, però, il loro orrore nei riguardi di non pochi animali di cui chi ebreo e musulmano non è è ghiotto. Oltre agl’insetti (con la curiosa eccezione delle locuste) le due confessioni religiose vietano i suini, ma, come noto, i vaccini contengono in genere gelatina di maiale, ottenuta facendo bollire la cotenna di questo animale. Insomma, no alla salsiccia, ma sì se il maiale cotto viene iniettato nel corpo umano in una sorta di bizzarro e blasfemo cannibalismo. Anche qui, prego rabbini e imam d’illuminarmi.

Sia chiaro, io non accuso nessuno. Ammetto senza pudore la mia ignoranza e chiedo solo di essere edotto su questo menu innovativo fatto di bambini e di maiali.