Leggo per caso https://www.lacrunadellago.net/il-suicidio-del-rettore-della-cattolica-e-lomicidio-del-marito-di-francesca-donato-echi-di-un-1992-alla-rovescia/ e non lo commento. Almeno, non direttamente. Chi ha voglia di leggerlo lo legga e tragga le sue conclusioni.
Per completezza e per ciò che mi riguarda, aggiungo che, a quanto mi è stato raccontato, pare che i suicidi - quelli veri, intendo – avvenuti nel tempo della terribile pandemia che, come ci viene assicurato anche da fonti religiose, ha fatto strage dei nostri connazionali siano stati classificati come “morti provocate dal Covid19” (art. 479 del Codice Penale?). Il che, poi, se può suonare all’orecchio maligno del complottista come l’opera di delinquenti comuni trovatisi un po’ per caso e un po’ per altre ragioni a gestire un periodo che surclassa la pioggia biblica di zolfo e di fuoco di Sodoma, potrebbe avere la sua ragion d’essere: disperati perché trovati positivi al famoso tampone, questi sventurati non ce l’hanno fatta e si sono tolti la vita.
Ma, venendo a me, mi permetto d’informare i miei 24 lettori (per dovuta modestia, uno in meno di quelli dichiarati da Manzoni) che, se mai fossero colti dalla notizia del mio suicidio, si tratterebbe di qualcosa di bizzarramente lontano dalla verità. In effetti, però, quando, qualche giorno fa, all’ultima giornata di campionato il Bologna è precipitato “inopinatamente” (a pensar male si fa peccato, ma...) dal terzo posto in classifica al quinto, un pensierino l’avevo fatto. Poi mi sono confrontato con un meraviglioso piatto di cacio e pepe (che io non sono capace di fare come si deve), e il bello della vita è tornato a splendere. Insomma, non crediate al mio suicidio.
E quando qualcuno scriverà il mio necrologio a seguito di uno “strano incidente stradale” come qualche volta mi è stato predetto, sappiate che non solo guido bene, ma che sono anche molto prudente.
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