Da una settimana mi trovo lontano dalla patria. Più precisamente, in Francia.
Da qui, noi appariamo più ridicoli di quanto non ci sembri di esserlo quando siamo a casa. Non che i francesi possano darci grandi lezioni: un popolo che ha per guida un personaggio come Macron non ha molto da insegnare. Ma qui il concetto di libertà è decisamente più radicato di quanto non lo sia altrove, e dove si è inventata la ghigliottina non solo per il re, ma anche per chi contro il re si era battuto (vedi, ad esempio, l’avvocato Maximilien de Robespierre), è prudente non eccedere.
Qui, da oltre un mese, solo qualche originale porta la mascherina, vale a dire la forma moderna dell’anello al naso, e a nessuno verrebbe mai in mente d’imporne l’uso, dovunque ci si trovi. Questo a differenza di quanto avviene da noi, dove un tale privo di qualunque qualifica, ma investito (vedi articoli 56 e 58 della defunta Costituzione) di una carica suprema in campo sanitario, “consiglia” l’uso delle maschere, peraltro espressamente vietate dall’art. 85 del TULPS. Ma lui mica lo può sapere.
Ora, da quanto mi arriva come notizia, siamo alle epatiti “strane” dei fanciulli. Da dove vengano, non è bene sapere. Uno studio britannico avanza il dubbio che lockdown e mascherine siano un cocktail eccezionale per massacrare il sistema immunitario, ma sono certo che il tutto sarà prontamente smentito da quel consesso prestigioso costituito dall’incontro fortunato fra “politici” (virgolette), “medici”, “virologi” (qui le virgolette dovrebbero essere almeno raddoppiate), “giornalisti” jukebox che cantano la canzone scelta con la monetina, ragazzotte siliconate fino al cervello, e opinionisti ad angolo giro. Non mancheranno le interviste a passanti che la sanno lunga a testimoniare la volontà popolare. Come sempre, ogni approccio che puzzi di scienza sarà non solo evitato, ma condannato, così come propone uno “statista” nostrano germogliato sotto qualche cavolo.
Intanto, sempre stando a quanto mi arriva qui, 7 casi spiacevoli (per chi?) su 10 (morti o malati gravi) sarebbero ufficialmente a carico dei cosiddetti “vaccinati”. Ma chi la dura la vince. E, allora, via con la quarta dose! I produttori avvertono che non ha la minima efficacia sull’ennesima variante? Lo dicono per modestia. Noi, per non saper né leggere né scrivere (condizione imprescindibile per occuparsi di politica e di medicina) continuiamo imperterriti sulla strada intrapresa.
Mi si dice pure che qualche comune sta istituendo il lasciapassare del bravo bambino, con il quale, se striscerai a mutande calate, potrai accedere felicemente ai servizi che, peraltro, hai pagato. È vero?
Non so molto di più perché qui parlo e penso in francese, cercando di ripulirmi di un’indesiderata italianità capitatami addosso a mia insaputa, senza che mi s’interpellasse in proposito.
Non che qui… Però…
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