Attenti a quei due

Da qualche settimana vado in diretta per un po’ più di un’ora insieme con il filosofo Francesco Lamendola.

“Attenti a quei due” è il titolo della trasmissione, se la parola trasmissione è quella appropriata.

Invece di dedicare la visione dell’incontro ai soli abbonati a Free Health Academy, si è deciso di renderla disponibile a tutti, e così, salvo censure, la si può vedere anche su YouTube.

Per quanto mi riguarda, mi diverto parecchio. Avere occasione d’intrattenersi con una persona non solo intelligente e colta, ma pure onesta è qualcosa che non capita tutti i giorni, e da questa occasione rara io traggo insegnamenti.

Gli argomenti di cui discutiamo non sono scelti che pochi secondi prima d’iniziare, cosicché, da parte nostra non c’è nessuna preparazione ma solo improvvisazione.

Per questo, riprendendo la locuzione latina quandoque bonus dormitat Homerus (ogni tanto dormicchia anche il valente Omero), facciamo degli errori.

Io, ad esempio, ho ribattezzato Karl Popper con il nome di Mark e ho attribuito il numero 11 all’articolo 33 della Costituzione. A Lamendola, invece, è scappato un angolo retto a 180 gradi.

Lo so che non dovrebbe capitare, ma quando si parla a braccio...

Poi c’è qualcuno che, forse non avendo prestato attenzione, si scatena contro quanto io ho detto sull’hashish, peraltro senza giustificare ciò che scrive.

Sia chiaro: nessuno di noi pretende l’infallibilità. Quella la lasciamo a chi ci mette l’anello al naso. Ciò che chiediamo è solo di scusarci quando cadiamo in errore, e, quanto a me, come diceva quel papa, “se sbaglio, mi corrigerete.”