"Nunc est bibendum, nunc pede libero pulsanda tellus."
Se non è reato riesumare il latino audacemente studiato a scuola, questo è quanto, a proposito della morte di Cleopatra, cantava Orazio (nulla a che fare con Clarabella che è solo un’amica). Beninteso: se è reato, si cancelli tutta la frase con tante scuse.
Come il poeta lucano, anche noi, da ora, potremo bere e ballare con il piede finalmente libero. Sì, perché ieri il princeps Draghi ha annunciato che a fine marzo il terribile virus sarà prepensionato ope legis. Grazie all’intervento celeste dei santi farmacologici, l’Italia ha risparmiato la vita alla bellezza di 80.000 anime. Tanto ci ha rivelato l’Uomo della Provvidenza. Nessuno potrà mai sapere da dove derivi quel conteggio, essendosi il generale Figliuolo opposto a che si rivelino i segreti brevettuali dei tarocchi. Per modestia, ma i fatti sono eloquenti, non si è detto che grazie alle note contromisure almeno dieci milioni di bambini che stanno imparando a parlare saranno stati salvati dalla erre moscia, Frosinone non è stata colpita da nessun meteorite, non è arrivata la tanto temuta bufera di neve a Capo Passero, ed è stato scongiurato il rischio spaventevole della mancanza di un venerdì come accade per gli squilibrati novax, cosicché tra il giovedì e il sabato potremo continuare a godere in totale libertà di quel giorno dedicato alla dea Venere.
Ciò che sappiamo per certo è che tra un paio di settimane non sarà più necessario esibire il super green pass per mangiare la salama da sugo. Al proposito, l’onorevole Meloni, sempre ansiosa a che la libertà non conosca limiti, ben protetta da mascherina con doppio avvitamento carpiato e ritornato, ha avanzato la richiesta che dal 31 febbraio 2050 anche il ciauscolo goda di pari possibilità. Immediatamente il CTS, con la prudenza che gli è peculiare, si è opposto: un’apertura del genere, scientificamente spericolata, potrebbe causare la morte di almeno un miliardo di abitanti di Visso, la metropoli della provincia di Macerata in cui quel salume trova particolare popolarità.
Ciò che è quasi certo è che sternutire in privato non costituirà più reato, mentre per il ruttino postprandiale basterà sottoporsi alla prova del tampone. Per quanto riguarda l’eliminazione di altri gas di origine digestiva, il professor Locatelli ha convocato i massimi esperti, ora intenti allo studio del film scientifico di Pasquale Festa Campanile Il Petomane.
Venendo ai mezzi pubblici, solo il green pass base sarà richiesto, a condizione che si scenda alla prima fermata. Se tra la fermata di Via Garibaldi e quella di Piazza Cavour le fermate sono dieci, dieci saranno i cambi di autobus: un sacrificio necessario per il bene di tutti.
Come spesso accade, però, c’è chi pare non essere mai contento. L’Ordine dei medici si è detto preoccupato: “Se toglieremo tutte quelle sacrosante limitazioni, chi sospenderemo d’ora in poi? E che ne sarà delle radiazioni?” La proposta, si dovrebbe dire l’esigenza, è quella di preparare prima che gli obblighi salvifici siano mitigati un protocollo per la lotta ai tappi di cerume. La Scienza è chiara: quegli accumuli di secrezione sebacea diminuiscono la capacità uditiva, con ciò causando una ventina di miliardi di morti ogni anno, con un piccolo ma significativo aggravamento negli anni bisestili. Dunque – propone l’Ordine – si renda obbligatorio il trattamento farmacologico almeno trimestrale del condotto uditivo, “e chi non stappa con me, peste lo colga!” (https://www.youtube.com/watch?v=Q-hoJ7). Al proposito, la televisione di stato ha messo in onda un’edizione straordinaria a reti unificate del Telegiornale, e Telemitraglietta ha invitato i migliori sosia del compianto Jimmy il Fenomeno ad illustrare la questione.
Al termine del suo discorso da padre di famiglia affettuoso e indulgente, il nostro Mario Magno ci ha riportati tutti con i piedi per terra: dobbiamo prepararci ai razionamenti. Sì: basta leggere La Stampa, con i suoi inviati a Gardaland (richiesto solo il green pass a meno che non si acceda al calcinculo, dove il tampone cinese resta obbligatorio) e con le immagini terrificanti riprese senza censure da Paperino alle Crociate per avere contezza della situazione in cui ci troviamo. Tra un po’ dovremo razionare almeno gas ed elettricità: un sacrificio indispensabile per salvare la democrazia. Quindi, con il gas centellinato, ci si alleni ad una dieta di crudità, e si tolgano le mutande di angoretta dalla naftalina. Poi, con l’elettricità a singhiozzo, ci si addestri a muoversi al buio e ad usare il frigorifero solo come guardaroba. Resteranno consentite le partite di calcio in notturna per non ridurre alla fame i gestori delle tibbù a pagamento. La piccola difficoltà è quella legata al fatto che le partite saranno sì giocate nello splendore dei riflettori, ma i televisori, senza elettricità, resteranno spenti. La Curva Sud convertita al divano è in subbuglio.
Intanto, si vedrà di aumentare la capacità d’accoglienza delle carceri per ospitare gli agenti del Male e rieducarli alla Scienza. Una nuova accisa sulla benzina entrerà quanto prima in elenco.
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