Quando si perde una partita con una rete di scarto e, magari, a causa di un rigore dubbio, le recriminazioni sono comprensibili. Quando le reti di scarto sono arrivate a valanga e non c’è arbitro venduto che tenga, non resta che fare i complimenti all’avversario.
In un discorso alla Camera dei Comuni tenuto nel 1947, Winston Churchill disse: “La democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte le altre forme che si sono sperimentate finora.” E la democrazia ha stabilito senza equivoci che io non servo a niente. Ricordo che la regola stabilisce come non prevalga chi ha ragione, ma chi è forte del numero più alto di consensi.
Non credo sia di qualche utilità cercare le ragioni di quella che a me pare una follia suicida da ipnosi collettiva. Tutto quello che posso fare, forse oziosamente, è pormi qualche domanda, certo che sarà equivocata e distorta nel suo significato come ormai è diventato costume. I processi si fanno al bar, e la condanna dell’accusato è cosa scontata.
Comincio dai personaggi senza aggettivo che hanno manipolato il significato della mia intervista con Red Ronnie (https://www.youtube.com/watch?v=f_KJVvT0jqM), facendo credere a chi ci è voluto cascare che io avessi preteso la CONDANNA degli astensionisti, quando è chiaro a chiunque abbia una briciola d’intelligenza, oltre che di onestà (socraticamente a braccetto), che io ho banalmente domandato spiegazioni a proposito di una legge in vigore su cui pare che anche gli addetti ai lavori abbiano opinioni contrastanti. Malafede o altro, non saprei dire, né, peraltro, m’interessa sapere. Uno di questi addetti ai lavori, avvocato, dovutamente insultandomi perché, evidentemente, non ha altre armi, si unisce al coro. Senza dedicare troppo tempo alla questione, anche perché condannare offre un brivido troppo divertente, magari si veda https://www.youtube.com/watch?v=L5BDmskzODQ . Un confronto con il personaggio lo accetterei, anche se so che sarebbe tempo perso.
Un’altra figura a suo modo pittoresca e sempre membro virtuale dell’altrettanto virtuale “partito” astensionista, sparacchia una raffica di enormità che dimostrano tutta la sua incompetenza, oltre ad altro che non menziono. Tra le sciocchezze, una scelta dall’assortimento, c’è quella del “bollino” sulla scheda elettorale che consentirebbe di risalire al votante. Per quanto mi riguarda, mi limito a riportare ciò che scrive al proposito l’avvocato Maurizio Giordano, certamente non etichettabile come favorevole al regime: "ll bollino antifrode serve per evitare manovre fraudolente sulle schede elettorali. Il codice del bollino viene segnato sul registro accanto al nome del votante mentre il bollino viene staccato dal Presidente di Seggio dopo che l'elettore ha votato. Questo consente alla scheda di rimanere anonima e pertanto non vi è alcuna violazione della privacy." Se si vuole essere obiettivi, confezionare accuse a vanvera così facilmente smentibili è quanto meno controproducente nei riguardi dell’idea che si pretende di sostenere.
Un’altra domanda che mi pongo è come si sia potuto non solo regalare tanto consenso a partiti come quello dei grillini o del duo Speranza – Letta, ma assegnare loro anche un solo voto. Vulgus vult decipi, ergo, decipiatur.
Oltre un terzo degl’italiani ha disertato la cabina elettorale. Tra ingenuità e altro, quasi tutti coloro che se ne sono restati a casa si sono illusi di opporsi così al regime più truce della storia. Il mio parere in proposito è noto, anche se pesantemente distorto, e mi fermo dicendo che il risultato è quello ovvio: il parlamento s’insedierà comunque con il beneplacito degl’ignavi che, ignorando le regole del gioco, hanno regalato il loro placet al regime. Perché non votando, di fatto, gli astensionisti hanno giocato per il “nemico” che ora potrà vantare una maggioranza democratica schiacciante. Se quel terzo abbondante si fosse manifestato in modo intelligente...
Poi, naturalmente, c’è da tener conto del trionfo, peraltro previsto, della signora Meloni. Evidentemente gl’italiani sono entusiasti di un futuro prossimo fatto di fame, di freddo, di buio, di reclusione, di miseria, di schiavitù, di dignità polverizzata, di censura, di socialità impedita, di salute negata, di figli non più nostri e usati come cavie... Come discutere un risultato così palesemente eloquente? Questo è ciò che desideriamo democraticamente.
Per quanto mi riguarda, valutando personalmente il cosiddetto bicchiere mezzo pieno di questo risultato popolare, da ora mi sento esentato da qualunque dovere nei riguardi del prossimo. Mia moglie ed io ci eravamo offerti per dare una mano, e oltre 99 italiani su 100 hanno detto, con una chiarezza indiscutibile, che di noi non sanno che farsene. Ciò che mi auguro ora è che gl’italiani siano coerenti con la loro scelta, e nessuno si rivolga più a noi per lagnarsi o, peggio, per pretendere una soluzione dei loro guai.
Di errori ne ho certo commessi: il più grave è quello di non aver ricordato il ragionier Giuseppe Grillo quando mi diceva che, per avere successo, bisogna rivolgersi ai cretini. Io non l’ho fatto, e il risultato parla da sé. Il secondo errore è stato quello di rinunciare al viaggio di agosto per abbracciare mio figlio e mia nipote che non vedo da tre anni, e mia nipote più piccola che non ho mai visto.
Dall’altra parte, ho avuto il privilegio d’incontrare persone degne di ogni sacrificio. C’è ancora vita sulla Terra.
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