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De gustibus...

il blog di stefano Feb 22, 2022

Molti anni fa, un professore di Scienza delle comunicazioni mi disse che sparare fango (lui usò un termine più fisiologicamente pittoresco) paga. Gli schizzi viaggiano ad una velocità che, se non fosse per Einstein, supererebbe quella della luce, e la diffusione è quella della più efficiente delle reazioni a catena.

Più grosse si raccontano, più le fandonie sono appetibili, e i coprofagi sono non soltanto numerosissimi, ma bulimici. L’aggravante è che qualunque smentita, non importa quanto minuziosamente documentata, è perfettamente inutile: non esiste tintoria capace di rimuovere le macchie.

Anni fa, per lungo tempo, fui perseguitato da una verbosa “giornalista” che arrivò a pubblicare, naturalmente ricevendo rumoroso credito, che all’università di Urbino erano in corso ricerche fondamentali per la scienza attraverso il microscopio elettronico che ci era stato tolto. Vuole il caso che quell’apparecchio fosse allora perfettamente inattivo, restando in quelle condizioni per un anno e mezzo prima di essere trasferito altrove. Chiunque avrebbe potuto controllare, ma nessuno lo fece.

Ora, tanto per restare all’attualità saltando a piedi pari la mia lunga esperienza, un tale cui la sorte non è stata benigna imperversa in varie tibbù di regime inventando idiozie per un pubblico d’idioti, veicolato da un idiota. Insomma, tutto nella più rigorosa coerenza.

Per smentirlo e classificarlo sarebbe sufficiente controllare almeno numeri e date, ma, come mi disse allora il professore, quasi nessuno lo fa. Non solo, ma gli schizzi e gli spruzzi resteranno imperituri, non confinati alla memoria dei ghiottoni, ma reperibili in quell’archivio oceanico che è Internet, un mare in cui non m’è dolce naufragare e in cui nuoto solo in caso di assoluta necessità.

Ora, a sorpresa, un amico che non sentivo da oltre quindici anni mi telefona domandandomi se è vero che gli “scienziati” francesi abbiano smentito i nostri risultati, se è vero che mi sono “vaccinato”, se è vero che sono stato arrestato, se è vero che quelli che, in Italia, vengono comicamente definiti scienziati e altri che pare siano infermieri mi abbiano denunciato. Questo, mi riferisce l’amico, è quanto si trova al mio riguardo rovistando nel computer.

Molto brevemente:

Gli “scienziati” francesi rimediarono a loro tempo una figura non proprio brillante. Presuntuosi e incompetenti, “rifecero” le nostre indagini usando un metodo totalmente inadatto (semplificando, è come se si volesse sapere che distanza corre tra casa mia e Parigi e la distanza la si misurasse con la bilancia), per di più costosissimo, da cui ricavarono indicazioni ridicole. Quando noi rispondemmo, quelli riposero la coda tra le gambe, e, prudentemente, si dedicarono ad altro.

No: non mi sono “vaccinato”.

No: non sono mai stato arrestato. Nessuno più di me è ligio alle leggi, e non vedo in base a che cosa mi si dovrebbe arrestare.

Quanto a “scienziati” e ad infermieri (virgolette anche per loro?), se mai mi hanno denunciato, la cosa è stata archiviata in tutta fretta, se non altro per risparmiare tempo alla magistratura e ridicolo ai denuncianti.

Eppure... Eppure, sembra che le mie “malefatte” restino scolpite nella roccia informatica, addirittura certificate da fonti d’informazione di affidabilità indiscutibile.

Querelare i personaggi? Perché perdere tempo, attribuendo loro qualche importanza? I miei interlocutori sono altri.

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