Stamattina presto faceva freddo, ma splendeva un sole croccante. In quest’atmosfera di festa immensa intonata dall’alma Natura di carducciana memoria, ho deciso di passare all’autolavaggio per ripulire l’automobile dalla sozzura che le si era appiccicata negli ultimi mesi d’inverno padano, e davanti a me avevo un paio di vetture in attesa. Da una di queste è uscita una giovane coppia che si è guardata intorno, accorgendosi che nessuno indossava la salvifica mascherina. Così, saggiamente mascherati, i due si sono tenuti a debita distanza dagli spericolati untori potenziali., lanciando intorno occhiate fatte di terrore e di riprovazione.
Stante la giovane età dei due, posso supporre che ancora non si siano riprodotti. Quando lo faranno, avremo ottime probabilità di ritrovarci una progenie d’imbecilli ad immagine e somiglianza di mamma e papà, e di questo mi sono consolato. “Che pacchia governare un popolo d’imbecilli!” pare abbia esclamato un giorno lo statista Adolf Hitler.
Intanto, sento la notizia altrettanto consolante e tranquillizzante: lo stato di emergenza, la difesa contro il terribile morbo, è confermato fino a tutto marzo, del che ringraziamo commossi l’italico parlamento.
Migliaia di famiglie sono già sul lastrico e molte altre seguiranno a ruota? Splendido!: il denaro è lo sterco del diavolo e i nostri custodi si prodigano per avviarci alla santità. In fondo, ci stiamo tutti impegnando in una specie di scommessa di Pascal in sedicesimo.
E se il prossimo papa fosse Draghi? Tecnicamente è possibile, come è stato tecnicamente possibile trasformarlo in presidente del consiglio.
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