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Grazie, cretini!

il blog di stefano Mar 15, 2022

“Che te lo dico a fare?” è un modo di dire comune soprattutto a Roma e dintorni. Lo si usa quando si sottolinea qualcosa che, per noto e ovvio che sia, non si resiste alla tentazione di menzionare, pur consci dell’inutilità della cosa. E che cosa c’è di più ovvio (non so quanto noto) della stupidità del più stupido tra gl’inquilini di questo apparentemente bislacco pianeta? Mi riferisco, naturalmente, all’Homo sapiens, la scimmia nuda, il bipede implume che, trattandosi di fatti suoi e, dunque, essendone al corrente, si autodefinisce sapiens e, in tutta modestia, il principe dell’universo.

Sia chiaro: la stupidità è un valore.

Questo meraviglioso primate è dotato della capacità di produrre ragionamenti complessi, e uno dei risultati è quello di dedicarsi a conflitti sostenuti dalle risorse ricavate dalla condanna che subì, non è chiaro quando, a seguito di un malinteso incentrato sul consumo di una mela, consumo che era stato vietato dal primo DPCM di cui si abbia documentazione scritta.

In attesa del termine della pena, termine la cui data è sconosciuta, l’Homo sapiens lavora (ché lì sta la condanna), e una frazione ragguardevole dell’incasso viene investita in prodotti e macchinari partoriti dai cervelli più luminosamente stupidi, prodotti e macchinari finalizzati all’eliminazione del maggior numero possibile di suoi simili, quelli schierati dall’altra parte, i quali, beninteso, lo ripagano alacremente di pari moneta.

I vantaggi di questo comportamento sono evidenti: in quel modo si contiene il numero ormai esorbitante di chi affolla il Pianeta, con questo consentendo ai superstiti non solo di trovare molto più parcheggio disponibile, ma di spartirsi il cibo con le modalità universalmente accettate: da una parte ci se ne ingozza, ammalandosi dovutamente, mentre dall’altra si è dediti ad un altrettanto doveroso digiuno.

Non sempre, però, la guerra ce la fa a mantenere l’occupazione del Pianeta nei limiti chiaramente definiti da un perfetto cretino (si ricordi che essere cretini è un vantaggio) investito di grande autorità. E, allora, ecco che si appronta pazientemente un canovaccio sanitario, si potrebbe dire un’antibiosi, volto allo stesso scopo, mirabile esempio di sinergia tra scienza e politica.

Né si dimentichi l’aspetto morale di cui l’Homo sapiens è il campione universale. Per evitare che ci s’impigrisca inciampando in chissà quali vizi, un manipolo di volonterosi candidati alla santità si assume l’onere gravosissimo di caricarsi delle ricchezze. Ecco, allora, la chiusura di tanti esercizi, partendo da quelli minori, quelli che potrebbero indurre al peccato chi da lì ricava il denaro, vale a dire lo sterco del diavolo, che potrebbe invogliare a colpevoli serate in pizzeria quando non a due settimane negli ozi di Torre Pedrera (Rimini). Ed ecco il provvidenziale decollo del prezzo dei carburanti, un decollo il cui fondamento etico è evidente. Senza quei liquidi infernali, non solo tante gozzoviglie risultano ostacolate, ma anche il costo di quelli che erroneamente vengono definiti beni va alle stelle, con questo conducendo i reduci alla virtù.

Chi osservasse la complessa situazione con un approccio superficiale la definirebbe opera di cretini. Sul che non possono sussistere dubbi. Ma è sulla connotazione attribuita al sostantivo che occorre intervenire. Spesso, troppo spesso, il cretino è dipinto come un essere deteriore. Invece... Si approdi alle verità televisive e ci si renderà conto di come sia proprio ai cretini che dobbiamo la conduzione virtuosa del mondo.

Mai ringraziamento fu più giustamente indirizzato.

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