"N'ont-ils pas de pain? Alors, laissez-les manger des croissants! "
Che la regina Maria Antonietta abbia pronunciato davvero quelle parole alle soglie della Rivoluzione è quanto meno dubbio. Comunque sia, ci sta con il personaggio. E altrettanto bene ci starebbe con i nostri saggi politici che hanno bacchettato gli screanzati che si sono permessi di uscire criminalmente per strada pretendendo addirittura di mangiare. Mica a sbafo come loro! Lavorando! Sì: un numero crescente di contribuenti di questo paese di cui persino il Creatore si è preso affettuosamente gioco attribuendogli una significativa conformazione geografica si sta rendendo conto che così non può funzionare.
Per oltre un anno, grazie ad una preparazione accurata intrapresa ormai un bel po’ di tempo fa e costellata di capolavori come, tra gli altri, l’“immunità di gregge”, un piccolo esercito di prodi si è prodigato per far credere alla “pandemia”. No, non preoccupatevi: non vi tedierò ripetendo qual è il significato di quel lemma di vocabolario, come è stato distorto in modo truffaldino e quali sono i numeri reali, peraltro, seppur gonfiati, riferiti quotidianamente dal regime e deformati dalla tibbù. Sì, tecnicamente è una fregatura ma, come diceva il compianto cardinale Carlo Carafa, “la gente vuole essere imbrogliata e, allora, imbrogliamola!”
Mostrando tutta la loro superiorità culturale e intellettuale su medicina, biologia, farmacologia, chimica e fisica, i nostri timonieri hanno inventato lockdown, mascherine, distanziamento sociale e altre genialità che hanno funzionato perfettamente, lasciando la situazione invariata o, vedi mai, un po’ aggravata. La soluzione? Perbacco: visti i risultati, si ripete esattamente la stessa strategia!
Molto paternamente, il governo di cui godiamo ha promesso denaro per sostenere le imprese e le famiglie che, con lungimirante saggezza, ha mandato sul lastrico. Se, poi, quei soldi non arrivano... Beh, non si può avere tutto dalla vita.
Forse ingenuamente e da quell’ignorante che sono, continua a frullare nella mia povera testa una questione: se lo stato elargisce denaro, è perché il denaro gli arriva dai contribuenti. Ma se i contribuenti non possono contribuire perché non lavorano e, per questo, non producono ricchezza, da dove arriveranno i denari? Qualcuno, guardandomi come si guarda un minus habens, mi ha risposto: “Dall’Europa!” Ma a me pare che si sia semplicemente spostato il problema, visto che l’Europa vive né più né meno come lo stato italiano, bizzarrie e sprechi giustamente inclusi. Insomma, inevitabilmente, il denaro inteso come garanzia di una ricchezza non ci sarà più o, magari, allestiremo una nuova Weimar.
Comunque sia, piano piano o, chissà, in accelerazione, il pane finirà e, sgranocchiata l’ultima brioche, che faremo? Forse finiremo a dieta, ospiti dei container che, senza che se ne capisca la ragione ma certo con grande previdenza, stiamo comprando con i nostri ultimi spiccioli? (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.37 del 31-3-2021 - Bando di gara - Procedura aperta per la conclusione di un Accordo Quadro multifornitore per l'allestimento di campi container per l'assistenza della popolazione in caso di eventi emergenziali per la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile - ID 2280
Tanti anni fa, negli anni bui del bianco e nero, l’Italia sintonizzava i cassoni catodici a valvole sullo sceneggiato “Gian Burrasca” nel corso del quale l’allora ragazzina Rita Pavone cantava:
“La storia del passato ormai ce l'ha insegnato
Che un popolo affamato fa la rivoluzion...”
Sono solo canzonette, naturalmente!
Ma se fosse vero? E se fra un po’ anche chi guida l’auto in solitudine indossando la mascherina d’ordinanza si accorgesse che il borsellino è vuoto e, arrivato a casa, sentisse il ragazzino frignare pretendendo qualcosa da mettere sotto i denti?
Allora, sempre ringraziando il regime, potremmo augurare a tutti “Guten Appetit!” come si faceva educatamente nei villaggi di vacanza di Dachau, di Auschwitz, di Treblinka e in tutti gli altri luoghi dove i signori nazisti, pur volonterosi, conseguirono risultati da dilettanti nell’impresa indispensabile di sfoltire il mondo.
I nazisti? Noi li surclassiamo e, in più, abbiamo come alleati più efficienti proprio chi è destinato a togliere il disturbo. Meglio di così...
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