Da qualche giorno il quotidiano La Verità s’impegna ad illustrare eventi che il regime preferisce ignorare. Anzi, preferisce che la mandria di bestiame da reddito che con tanta pazienza ha allevato e moltiplicato non ne sia al corrente, con il rischio conseguente che qualche neurone miracolosamente sopravvissuto riprenda funzionalità.
Ora, nel numero di ieri 19 maggio, La Verità pubblica qualcosa su certe reazioni a ciò che chiunque sa da anni a proposito del laboratorio di Wuhan, e, nella stessa pagina, c’informa che l’ineffabile signora Ursula Gertrud Albrecht coniugata von der Leyen sta subendo un processo in Belgio, sua patria d’origine, a proposito di certe marachelle. Secondo l’autore del pezzo, la signora Crudelia non può godere di alcuna forma d’immunità, avendo agito al di fuori delle regole, vale a dire, principalmente, nascondendo tutto a chi paga lei e i suoi giocattoli. E con ciò? Ad oggi nessun tribunale è intervenuto sul tema dei conflitti d’interesse che, secondo i cattivacci, coinvolgerebbero lei e il nobile marito Heiko. Se quegl’inciampi fossero confermati, la coppia potrebbe tranquillamente trasferirsi in un luogo ameno dove trascorrere gli anni (speriamo tanti!) che li separano dalla visita di Sorella Morte. Se, invece, si rivelassero destituiti di fondamento, ecco pronta la santificazione. E invece... E invece, in mancanza di qualunque inchiesta da parte degli enti preposti, c’è chi cova nell’anima biechi sospetti. Ma noi siamo garantisti: la signora Ursula Gertrud Albrecht coniugata von der Leyen è innocente fino a prova contraria. E, se la prova non viene cercata ed esaminata...
Abbiamo toccato il fondo? Ma no! Il fondo è ancora lontano.
Io non so bene come funzionino i giochi europei, ma penso che la signora Ursula Gertrud Albrecht coniugata von der Leyen potrebbe non rioccupare più la poltrona che tante gioie ha regalato a lei e non solo a lei. L’alternativa che si affaccia è quella legata al volto del nostro Mario Draghi, un personaggio che già tanto ebbe ad illustrarsi in Grecia e che, tornando ad occuparsi del suo popolo, forte di ben zero consensi popolari, è stato presidente del Consiglio dei ministri. Da quel pulpito illuminante ci ha informato, tra l’altro, che chi non si “vaccina” non solo muore, ma uccide il prossimo. Se i fatti hanno dimostrato l’esatto contrario e se i produttori stessi dei liquidi miracolosi hanno dichiarato che la trasmissione del terribile morbo non ha nulla a che spartire con le fialette, la colpa è dei fatti.
Bene: l’ingresso trionfale a Bruxelles di quel grande, grande come l’animale fantastico ond’ebbe a nome (prestito carducciano) non è affatto improbabile, e, addirittura, l’Italia dei “no-vax” propone attraverso una sua espressione quella figura.
Sapremo scavare ancora dopo che questo fosse mai accaduto?
Sì: lo sapremo fare.
Il processo intentato contro la signora Ursula Gertrud Albrecht coniugata von der Leyen finirà a tarallucci e vino. Il che offrirà l’ennesima prova provata e certificata con firme, timbri e ceralacca che viviamo nel migliore dei mondi possibili (vedi Voltaire).
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