Non è solo doloroso scrivere qualche riga a proposito del lungo momento che stiamo vivendo: è inutile.
Chi ha voglia di dedicare cinque minuti a qualcuno che canta fuori del coro legga https://www.affaritaliani.it/politica/freccero-vi-spiego-cosa-accaduto-con-la-pandemia-cosa-accade-ora-762715.html?refresh_ce . Carlo Freccero è persona colta, intelligente e, soprattutto, onesta. Per questo sta perdendo la battaglia che tenta eroicamente di combattere. La società che, un po’ per ingenuità ma molto per pigra ignoranza, ci siamo lasciati crescere addosso e con cui ci siamo lasciati costringere come fosse una camicia di Nesso è ormai nel carniere di un’élite che, se non fossi un agnostico, non esiterei a definire satanica. E in quel carniere si affollano i complici quotidianamente acquisiti, chi per nuova, ipnotica convinzione, chi per violenta costrizione, e quei complici sono i guerrieri più accaniti al fianco di chi li ha violentati. Ricalcando l’antica leggenda popolare, morsi dal vampiro, vampiri sono diventati.
Ciò che è accaduto a Trieste, per quello che ci è stato mostrato e per come ci è stato mostrato, non è che il panorama goduto da quello che Dante avrebbe definito breve pertugio. Per la quarta volta i triestini, almeno i pochi che hanno votato, hanno rieletto lo stesso sindaco, la persona che ha lasciato il via libera alla fonderia cittadina tardo-ottocentesca, l’imprenditore dei supermercati che si è stropicciato le mani al cospetto degl’idranti sulla folla che esternava come poteva il proprio disappunto, a volte la propria disperazione, per ciò che siamo tutti costretti a sperimentare sulla pelle non solo nostra ma dei nostri figli.
In altre città sono stati eletti sindaci dello schieramento politico spacciato per opposto.
Tutti costoro, veicolati da quella che chiamiamo informazione, hanno cantato le proprie glorie e intonato le laudi dei loro rispettivi partiti, ma non occorre certo un politologo per constatare la loro pesantissima sconfitta. La stragrande maggioranza di chi aveva diritto a farlo, rifiutando l’urna, ha decretato con una chiarezza lampante che nessun candidato e, di conseguenza, nessun partito era degno di fiducia. Insomma, un risultato che non lascia spazio ad interpretazioni né, meno che mai, ad equivoci.
Come accade da sempre, per loro stessa definizione, i regimi totalitari ignorano qualunque diritto, per quanto garantiti i diritti siano, e la dittatura in cui precipitiamo ogni giorno di più corre su quei binari. L’essersi impadroniti dell’informazione è stato giocare l’asso di briscola della partita in corso. Poterlo fare con un’elemosina dimostra una mortificante miseria (https://www.mise.gov.it/index.php/it/198-notizie-stampa/2041643-operativo-il-fondo-da-50-milioni-di-euro-per-le-radiotelevisioni-locali). Immediatamente dopo a breve termine, ma con un’efficacia quanto mai duratura, c’è stato l’impadronirsi della scuola, dai primi approcci all’alfabeto su fino all’università. Allevare i sudditi nell’ignoranza o, ancor di più, nella falsità è, fuori discussione, un’arma letale infallibile. Della scienza e delle sue regole, poi, è inutile discettare: basta accendere la magica TV per rendersi conto, almeno per i pochi che sono ancora capaci di farlo, della sua messa al bando applaudita dai più.
C’è chi, e l’amico Freccero tra loro, invoca lo strumento giuridico istituzionale del referendum per ripristinare legalità e dignità. Io, discutendo personalmente con lui, mi permetto di non essere d’accordo.
In primo luogo, non riesco a vedere quale possa essere il quesito da porre. Forse, tramite la garanzia costituzionale dell’articolo 75, ci s’interroga sull’essere o no d’accordo di cancellare le garanzie costituzionali? Forse ci si domanda se si vuole affidare la conduzione dello stato a un gruppo di persone che nessuno ha mai eletto secondo Costituzione (articoli 56 e 58) conferendogli qualunque licenza?
In secundis, fatta salva la non impossibilità di brogli come accaduto altrove, è un dato di fatto che non sono pochi i cosiddetti “vaccinati” che, dopo aver subito il trattamento, pretendono che anche i loro concittadini lo debbano subire. Quanto al cosiddetto green pass, come è per il presentarsi a volto mascherato, il tutto sta velocemente diventando non solo un’abitudine ma quasi la moda. Giusto detto per inciso, il green pass è un oltraggio alla privacy e presentarsi in un luogo pubblico a volto coperto è vietato per legge (legge 22 maggio 1975, n. 152 in vigore dal 15 giugno 2019 https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1975;152~art5). Buffo. O no?
Così, a mio parere, il referendum si risolverebbe in un trionfo della dittatura e, in qualche modo, nella sua legittimazione come volontà popolare “liberamente espressa”.
Ecco perché, spero sbagliando, temo che si stia combattendo una lunghissima battaglia perduta in partenza. La guerra no: quella è vinta per Natura, perché è contro la Natura che chi ci sta dominando ora si è incamminato, e quell’avversario è fin troppo ovviamente imbattibile. Il pronostico è scontato, ma la tragedia è la scia di dolore che la guerra lascerà.
50% Complete
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua.