Il lungo e appassionato discorso della dottoressa riportato, non so ancora per quanto, su https://www.facebook.com/dottgabrieleprinzi/videos/1284411925394847/?extid=WA-UNK-UNK-UNK-AN_GK0T-GK1C&ref=sharing contiene diversi errori. Questo, almeno, è il mio parere.
Per prima cosa, un medico che possa definirsi tale, condizione oggi diventata una rarità, non può perdere tempo con quello che si autodefinisce un sex symbol. Definizione ineccepibile, e basta osservarne la testa per rendersene ragione.
Altro errore è quello di attribuire una qualunque importanza a una rete televisiva come Mediaset e, in particolare, a trasmissioni come Zona Bianca, dove il candore del titolo è giustificato dal fatto che non è macchiato dallo scandalo dell’oggettività, ma è il portavoce ossequiente di un regime destinato inevitabilmente al crollo, ma per ora imperante. Per difendersi, basta molto banalmente tenere spento l’apparecchio.
Poi, è inutile pretendere che il personaggio sia “informato”. Prescindendo da ogni altra considerazione, occorrerebbe anche che quello fosse capace di capire le informazioni. Quindi, almeno a mio parere, non c’è malafede da parte sua ma, semplicemente, incapacità.
Anche dire che, chissà, magari sa “tante cose sui virus” mi pare cosa bizzarra. Vogliamo domandargli che cosa sa di questa fantomatica creatura che nessuno, lui compreso, ha mai visto? E, allora, come gli si può chiedere di “tirarci fuori dal Covid”?
Giusto un piccolissimo appunto a proposito della salvia “pestata nel retrobottega”. Il suo stesso nome deriva dal latino salvus, aggettivo che significa anche “in salute”. Questo perché quella piantina, così modesta che non viene mai invitata in TV, è usata da millenni per le sue indubbie proprietà farmacologiche, continuamente confermate da studi indipendenti (i pochi che restano). Quindi, prima di trattarla come fosse un rimedio da ciarlatano, un po’ d’informazione, magari sulla scorta di qualche conoscenza di chimica che non sia appiccicata con lo sputo, potrebbe servire.
Da ultimo, Luigi Di Bella.
Se il personaggio avesse avuto la ventura di godere delle sue lezioni, forse avrebbe faticato non poco a superare l’esame del corso biennale di fisiologia, ma, magari, qualcosa gli sarebbe restato. Per quanto mi riguarda, io sono stato allievo del Professore sia per la fisiologia sia per la chimica biologica, e di ciò che sapeva io so una parte infinitesima. Questo, però, mi permette di mettere in mutande tutti i personaggi che infestano la televisione, Internet e i giornali con le loro idiozie di regime. È necessario aggiungere che costoro sono perfettamente coscienti della loro pochezza, tanto che rifiutano sistematicamente ogni confronto condotto secondo le regole della scienza, poche, precise e inderogabili per quanto sono.
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