Ieri è scaduto l’obbligo “vaccinale” per gli esercenti professioni sanitarie.
"Il quadro epidemiologico è mutato - ha spiegato in conferenza stampa il ministro Orazio Schillaci - in particolare dai dati si vede che l'impatto su ospedali è limitato e che c'è una diminuzione dei contagi e la stabilizzazione nell'occupazione degli ospedali. A ciò si aggiunge la carenza del personale medico: quindi aver rimesso a lavorare questi medici non vaccinati serve a contrastare la carenza e garantire il diritto alla salute".
Questo è quanto leggo in Farmacista 33 n. 231 del 2 novembre, e non capisco.
Se interpreto correttamente, cosa che potrebbe anche non essere il caso, il nuovo ministro della salute, tale Orazio Schillaci, parrebbe credere che il cosiddetto “vaccino” costituisca comunque un’arma per contenere il “contagio”. Magari gli sono sfuggiti concetti di medicina e di farmacologia un tempo basilari e oggi evidentemente decretati desueti, e nessuno lo ha informato, se non altro, di quanto avvenuto di recente al Parlamento europeo. Per quanto riguarda, poi, Lancet e l’aspirina (cosa, peraltro, ampiamente nota da oltre due anni e mezzo), se non ne parla la tibbù, non è vero. E un ministro mica crede alle bugie.
Curiosamente, poi, il neoministro si accorge che dopo lo “sfoltimento” il personale medico disponibile non è sufficiente. Quindi, siano riammessi gli untori! Che chi non si è fatto la punturina magica non sia un veicolo d’infezione, così come chiaramente e onestamente (!) riferito dal produttore stesso del contenuto della sullodata punturina, non è cosa di cui tenere conto. O sì?
Ora, scusandomi preventivamente per la mia oggettiva incapacità di comprensione, chiedo a chi “sa” di spiegarmi perché ci si dovrebbe “vaccinare”, se il “vaccino” non impedisce la trasmissione del patogeno. A quanto parrebbe risultare, poi, i pluri”vaccinati” continuano allegramente a riammalarsi, mentre chi la punturina non se l’è lasciata fare sta benissimo. Sostenere che quel prodotto permette di ammalarsi con minore gravità (rispetto a che?) è una prova indiscutibile di totale assenza di qualunque capacità raziocinante, oltre che, naturalmente, di un livello d’ignoranza imbarazzante.
E, visto che siamo in tema di delucidazioni, c’è qualcuno capace di sciogliere il dubbio corrente secondo cui il “vaccino” mirerebbe ad altro che con la salute non ha nulla a che spartire?
In attesa di riaggiustamenti del “liberi tutti!” che stabilisca la durata insieme con le nuove regole che non potranno mancare, e per evitare ritorsioni, sia chiaro che le mie sono solo domande.
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