Devo ancora decidere se essere ottimista o pessimista e, soprattutto, devo decidere che cosa è buono e che cosa buono non è. E non ho capito se siamo precipitati in un girone infernale o se, invece, stiamo assistendo ad una farsa, buffa o tragica che sia non saprei dire.
Nei dintorni di casa mia e da oltre 160 anni viene pubblicato un giornaletto chiamato Gazzetta di Modena. Io non lo leggo ma, del resto, non leggo nessun giornale perché il livello generale è da Fossa delle Marianne. Non è raro, però, che qualcuno mi mandi degli articoli, un po’ per farci due risate, un po’ per piangere, e un po’ per chiedermi un parere, per quello che il mio parere potrà mai valere. Così, ecco che mi arriva qualcosa che esce dalla sullodata Gazzetta: https://video.gazzettadimodena.gelocal.it/locale/modena-vaccinare-anche-in-spiaggia/139418/140105?fbclid=IwAR0YhZzW53_MpOYQC7_YjJYXqus4f8H7fY5S3ZiKDlYA6vhtFT0haatHBYQ
Chi si fermasse al titolo (Modena, "Vaccinare anche in spiaggia") ricaverebbe l’impressione di trovarsi di fronte a uno scherzo. Di cattivo gusto e anche pericoloso ma, comunque, uno scherzo. Vaccinare in spiaggia significa ignorare le basi stesse della buona pratica medica, ma occorre dire che la buona pratica medica non è gradita e, anzi, è pure sanzionata. Chi, invece, avesse intenzione di dedicare cinque minuti della sua vita ad ascoltare i luminari modenesi ricaverebbe un’altra impressione. A quanto parrebbe, sempre che non siano stati praticati tagli nelle interviste per farli apparire quello che non sono, questi personaggi ignorano che il confinamento ha di certo un effetto positivo immediato, ma la sua la sua durata è quanto mai effimera e, comunque, comporta inevitabilmente il perpetuarsi del contagio. A questo si aggiungono diversi altri effetti deleteri, e il concetto è ampiamente noto in medicina, e lo è da secoli, ma, vedi mai, questi personaggi potrebbero aver perso qualche lezione. Proseguendo, gli stessi luminari invocano le “vaccinazioni” come soluzione del problema. Spiegare loro che il vaccino per quel virus non esiste e i farmaci spacciati per vaccini vaccini non sono è tempo perso. A parte ciò, sarebbe interessante chiedere loro di esibire una qualunque documentazione, no chiacchiere e no perditempo, che dimostri l’efficacia di quei prodotti, l’eventuale durata dell’eventuale efficacia e l’assenza di effetti collaterali indebiti. Naturalmente, nulla di tutto ciò esiste, e quello che a loro parrebbe essere scienza o medicina altro non è se non un atto di fede o, più esattamente, credulità.
Cambiando argomento, ieri l’Internazionale, una squadra di calcio cinese che partecipa al campionato italiano, si è aggiudicata il titolo della massima serie. Ecco, allora, che molte migliaia di sostenitori invadono le piazze per festeggiare il lieto evento. Se lo si fa di prassi quando ci sono manifestazioni antiregime, stavolta era impossibile per le varie tibbù non darne notizia e non mostrare, seppure da lontano, le immagini di assembramenti simili a formicai. In qualche modo bisognava salvarsi, e, come accade di regola, poco importa se si rimedia una ben magra figura. S’intervista un figurante ammantato per l’occasione dei colori sociali della squadra, rigorosamente mascherato come da copione, e discosto dalla folla per quanto possibile. Facendo in modo che la prudenza risalti in tutto il suo splendore, lo s’intervista usando un lungo bastone su cui è montato un microfono, e gli si fa recitare che le decine di migliaia di festaioli arrampicati ovunque e ammonticchiati l’uno sull’altro come in una mischia di rugby non solo portano tutti la mascherina di regime (si saranno “sanificate” le mani?), ma sono ben distanziati l’uno dall’altro. A questo punto mi chiedo chi siano gl’idioti: i tifosi? I signori della tibbù? I teledipendenti?
L’ultima di oggi è l’informazione che mi arriva da un amico immerso nel mondo cattolico. Il prossimo giugno, ad Astana (vedi anagramma), il Nuovo Ordine Mondiale fonderà in modo cerimoniale una nuova religione, quella preparata da una manciata di famiglie, dal signor Cancelli e, manco a dirlo, da un tale signor Jorge Mario Bergoglio che succede in modo insolito a tale Simone detto Pietro come 266° signore di quella che fu la cristianità. Io non c’entro, ma, tra questa e la novità secondo cui fare a pezzi i feti è un dovere civico, i cristiani, i cattolici in primis, potrebbero restituire la tessera.
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