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Movesi il vecchierel...

il blog di stefano Jan 27, 2022

Un medico che da ragazzo fu mio compagno di liceo, ora “doverosamente” sospeso, mi manda il documento che pubblico di seguito:

 

OGGETTO: Marcia per la Libertà Tappa di Modena - Piazza Sant'Agostino 20 gennaio 2022

Segnaliamo il mancato rispetto della legge da parte delle forze dell’Ordine durante l’incontro culturale

(autorizzato) in occasione della marcia della libertà promossa dal Magistrato Paolo Sceusa giovedì’ 20

Gennaio in Piazza Sant’Agostino.

Gli organizzatori hanno pregato i presenti di obbedire al DL 24 DIC 2021 n.22 “Obbligo di utilizzo dei

dispositivi di protezione delle vie respiratorie anche nei luoghi all’aperto”, che rimanda all’art.1 del DPC 2

Marzo 2021 comma 2: non vi è obbligo di indossare il dispositivo di protezione quando per le

caratteristiche del luogo e per le circostanze di fatto sia garantito in modo continuativo l’isolamento (1

metro di distanza) da persone non conviventi, e di mantenere quindi la distanza.

Verso la fine delle relazioni le forze dell’ordine in modo predeterminato hanno intimato l’uso della

mascherina a tutti i presenti compreso quelli che seguivano rigorosamente i dettami della legge.

Seppure informati anche dal Magistrato hanno ignorato le regole, configurando in qualità di pubblici

ufficiali un abuso doloso del loro ufficio eccedendo i limiti di questo tipo di intervento.

Inoltre alcuni di loro anche in borghese hanno rifiutato di identificarsi. Indipendentemente dal fatto che

poi partano o meno multe l’effetto intimidatorio è palese.

Si chiede ai relativi Comandanti se il loro personale sia stato istruito sui contenuti della legge e in caso

contrario di dare loro queste informazioni.

In attesa di riscontro si porgono distinti saluti.

Modena, 24, gennaio 2022

Francesca Tirelli - No paura day.

Carla Panciroli - Modena liberementi.

Sara Napoli - No lock down

Flavio Morani - Comitato italiano libertà’

Francesco Toscano - Ancora Italia

Gianluigi Paragone - Italexit

Maria Sole Lane’ - La gente come noi non molla mai

Michela Vandelli - Studenti contro Green Pass

 

In Piazza Sant’Agostino io non c’ero, ma nel tardo pomeriggio del 20 gennaio ho incontrato privatamente a casa di amici Paolo Sceusa (https://www.filodiritto.com/paolo-sceusa), persona non solo preparata, ma che mi è parsa quanto mai equilibrata. Se posso trovargli un “difetto” è quello della sua forse ingenua fede in quella che stiamo chiamando giustizia. A salvarlo è la sua garbata vis ironica.

A lui, nel suo cammino verso Roma a mo’ del petrarchesco vecchierel canuto et biancho, ho potuto solo dare qualche consiglio di natura podistica, visto che, per quanto riguarda il suo obiettivo, io non posso che parlare da addetto ai lavori limitandomi alla scienza, argomento del tutto irrilevante quando dall’altra parte sfilano in esibizione “politici”, “medici”, burocrati, “costituzionalisti”, mascheroni televisivi truccati da scienziati, “giornalisti” con il cartellino del prezzo appeso là dove il Creatore aveva previsto risiedere il cervello, (ex)divette riciclate trasformate chirurgicamente in una parodia estetica di Nonna Papera, comparse raccattate qua e là per recitare da dilettanti impacciati la parte di chi è entusiasta di essere svillaneggiato... Insomma, tempo perso.

Paolo è più che esperto in campo legale e, a quanto mi è sembrato, la sua è la posizione di un calciatore che vede un collega avversario impadronirsi della palla con le mani e portarla nella porta rivale, non solo trovandosi convalidato il punto, ma ricevendolo moltiplicato di valore. E chi protesta invocando le regole viene espulso ipso facto.

È del tutto evidente che ciò che viene gabellato per legge è una tragicommedia su cui lascio ad altri l’onere di apporre aggettivi, e gli atti a dir poco irregolari delle cosiddette forze dell’ordine fanno parte del canovaccio solito di qualunque dittatura. Il loro solo rifiutare d’identificarsi è grottescamente mortificante, ma è cosa tutt’altro che insolita di cui io stesso sono stato involontario testimone in altre occasioni.

È altrettanto evidente che, se chi è chiamato istituzionalmente a far rispettare la legge e, lo ricordo, per questo è remunerato a spese pubbliche, è impegnato la legge a calpestarla, non potremo certo invocare il suo intervento, sperando di ottenere ciò che giustamente ci spetta di diritto. La giustizia è un relitto di altri tempi e il suo concetto ha assunto la plasticità della cera. A questo punto, se a qualcuno venisse mai la tentazione di ricordare Jean-Jacques Rousseau e il suo Contratto Sociale, ricordo io, a mia volta, che Rousseau visse secoli fa, e che tutto quanto è cultura è oggetto oggi di un annichilimento sistematico volto a non lasciare traccia nemmeno nella memoria più vaga.

Per quanto mi riguarda, geneticamente avverso a qualunque forma di violenza. non posso altro che continuare a chiedere un confronto condotto secondo le regole della scienza, ma con chi? Come potrei confrontarmi scientificamente con la Corte dei Miracoli imperversante? E una dittatura, se ha pretese di “serietà”, deve comportarsi per quello che mira ad essere.

Un esempio? https://www.imolaoggi.it/2022/01/26/cunial-presentata-querela-nei-confronti-del-presidente-fico/

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