In poche ore un quotidiano cartaceo e uno on-line mi hanno onorato della loro attenzione.
Da una parte una ragazzotta scrive e il giornale pubblica che io propongo di curare il Covid con curcuma e zenzero, cosa di cui io non ero al corrente. Dall’altra apprendo di essere stato denunciato dai “miei” infermieri. Impossibile non ringraziare questi eroi dell’informazione moderna grazie ai quali apprendo notizie su me stesso di cui pure non ero al corrente. Come è avvenuto in tante altre circostanze, compresa quella dell’acrobatica denuncia ricevuta dal club autodefinito Patto Trasversale per la Scienza. In quel caso, quell’onorevolissimo consesso di simpatici dilettanti eredi del Circolo Pickwick ebbe sì a pubblicare un testo, in verità piuttosto mal scritto (ma è meglio essere genuini piuttosto che alfabetizzati), ma il magistrato lo archiviò pudicamente per ragioni che non credo sia necessario sottolineare.
Continuando nell’avanspettacolo di cui siamo spettatori e comparse essenziali a un tempo, ieri sera un amico mi telefona per dirmi che devo affrettarmi a sintonizzare la tibbù su una certa rete nazionale, una di quelle che vengono premiate con denaro pubblico se si prestano a fornire certi servizi, dove è in corso uno show che in altri momenti sarebbe stato semplicemente giudicato di modesta e un po’ becera comicità. Ciò che si sta facendo è insultare un giornalista e raccontare fantasiose fandonie che solo un maleducato aggettiverebbe. In poche parole, il cosiddetto vaccino è perfettamente sperimentato ed è sicuro. I dati ufficiali sono totalmente ignorati, ma di questo nessuno provi meraviglia. A margine, il giornalista che si era permesso di esprimere dubbi sulla religione di stato è ripetutamente etichettato come imbecille e criminale.
Una delle tentazioni in cui si cade da tempo immemorabile è quella di ricordare il tempo passato come una sorta di epoca d’oro risplendente di ogni virtù. Probabilmente non è vero, e la frase ciceroniana “mala tempora currunt sed peiora parantur” sta lì a dimostrarlo. Forse, però, anche solo qualche anno fa un direttore di giornale avrebbe preteso una verifica su ciò che andava legalmente a sottoscrivere e, magari, avrebbe dato una tirata d’orecchi al dipendente non solo incapace ma offensivo nei riguardi suoi oltre che di quelli dei malcapitati lettori. Questo, però, in contesti che nulla abbiano a che fare con stati di dittatura dove l’informazione si trasforma in “informazione”. Per quanto concerne la conduttrice televisiva, un barlume di serietà oltre che di capacità professionale le avrebbe dovuto imporre d’impartire una strigliata all’ospite non solo disinformato ma arrogante e privo di creanza. Inoltre, avrebbe dovuto riprendere il “pediatra” che mentiva spudoratamente in spregio di tutti i dati che, pur filtrati e oggetto di una vigorosa cura dimagrante, sono pubblicati da fonti ufficiali (https://www.facebook.com/100003831350884/videos/840167336686849/)
Come sempre, ognuno si faccia la propria opinione.
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