La premessa indispensabile è che io non sono all’altezza di capire. Sarà perché gli anni hanno preteso un pedaggio gravoso sul mio cervello. Sarà perché sono sempre stato intellettualmente sotto media. Comunque sia, mi scuso preventivamente se non capisco.
Anni fa fui per un intero quinquennio consigliere comunale, e già allora, come era spesso accaduto in passato, l’Emilia Romagna era stata teatro di alluvioni. Pioveva. Gli argini dei corsi d’acqua reggevano fino a un certo punto, e non pochi centri abitati si trovavano sott’acqua. Allora, come in tutta la mia vita, io mi trovavo in condizioni di minoranza, e mi ritrovavo a parlare in comune da solo come usano gli squilibrati.
Ora, dopo mesi di un insolitamente lungo periodo di siccità, ecco che si scaricano quantità enormi di pioggia sulla regione, specie nella parte centrale e orientale. Ancora una volta gli argini non reggono, e i pochi invasi approntati ormai non poco tempo fa si rivelano del tutto insufficienti.
Se quello che compare su Internet risponde a verità, chi amministra la regione non aveva reputato necessario intervenire per evitare o, almeno, mitigare i problemi che da sempre si ripetono, e avrebbe persino, generosamente, restituito 55 milioni di Euro destinati ad opere ad hoc (https://agenparl.eu/2023/05/08/schlein-spinelli-fdi-su-fondi-destinati-a-emilia-romagna-e-restituiti-la-segretaria-dem-chieda-scusa-e-chiarisca/)
Per quanto riguarda il governo che gli elettori italiani hanno scelto con entusiasmo in piena democrazia, stando ai fatti, si opta per investire risorse economiche tutt’altro che trascurabili per inviare armi all’Ucraina (Costituzione art. 11,) per acquistare banchi scolastici a rotelle che non hanno mai trovato impiego, per acquistare mascherine chirurgiche il cui uso è regolato dall’art. 85 TULPS, per acquistare a costi ovviamente sostenuti dai contribuenti curiosamente tenuti all’oscuro cosiddetti “vaccini” che, senza entrare in ovvietà farmacologiche, sono stati lasciati scadere.
Intanto, l’acqua si è portata via la vita di qualcuno; ha devastato i raccolti, non poche attività industriali, artigianali e commerciali, e abitazioni. Parecchie strade e ferrovie sono interrotte. Gli argini, dove esistono, si sfondano come fossero di carta.
L’ho detto: io non capisco. Non capisco come si possa affidare una nazione a personaggi che dovrebbero mostrare ben altra competenza e capacità.
Lo so: i soliti filosofi delle mescite pubbliche si faranno una risata accusandomi di accusare il governo perché piove. Beh: non è così. Io sto semplicemente constatando che non si è fatto niente per prevenire danni ampiamente prevedibili, non fosse altro che perché ampiamente replicati nel tempo, e perché il denaro pubblico non viene impiegato per il bene comune.
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