Credo di essere sempre stato chiaro a proposito della mia posizione religiosa: io sono agnostico. Lo sono per modestia perché, forse “rovinato” da un’educazione scientifica, ho bisogno di prove che reggano a qualunque falsificazione, come avrebbe detto Karl Popper. Insomma, non occupo nessuna posizione perché non ho prove.
Ciò non toglie che io abbia il massimo rispetto per chiunque professi una qualunque religione. Questo, però, a patto che la religione sia professata con coerenza. Ciò che non riesco a tollerare è l’ipocrisia e, ancora di più, la disonestà, specie se questa conduce alla corruzione.
Non so con quanta sorpresa da parte mia, visto che, in fondo, me lo sarei dovuto aspettare, un amico molto più addentro di me negli affari della Chiesa cattolica m’informa che sabato prossimo le chiese italiane ospiteranno un rito che non sarà quello della discesa agl’inferi di Gesù come da Atti degli Apostoli, Lettera agli Efesini e Lettera ai Filippesi. Da lì, da quei testi, secondo il credo cristiano, Gesù andò agl’inferi per poi andarsene via “juxta quod impossibile erat teneri illum ab eo.” Il che, tradotto, significa che era impossibile trattenerlo.
Il rito che si terrà nelle chiese sarà quello di una discesa all’inferno. Una discesa sulle cui possibilità di ritorno potrebbe sorgere qualche dubbio, visto che si celebrerà un sacrificio umano cantandone le lodi.
Nelle chiese s’inietteranno ai “fedeli” liquidi derivati da pezzi di bambini non ancora maturi per uscire dal grembo materno ma non per questo diversi per dignità e per diritti da ogni uomo. Uomini a pieno titolo, eppure uccisi senza un attimo di ripensamento. Tutt’altro: con squilli di fanfara e canti gregoriani.
Ciò che sta accadendo è che, nella sua inaggettivabile ipocrisia, chi regge gli affari della Chiesa di questo anno “di grazia” si è decisamente schierato dall’altra parte della barricata, quella dove abita il Male. L’insegnamento corrente ora è che abortire a scopo di lucro un bambino è cosa buona. Il canone 1398 (“Chi procura l'aborto ottenendo l'effetto incorre nella scomunica latae sententiae”) è, di fatto, cancellato. Chi se ne rende protagonista o attore, al di là di qualunque posizione occupi, non è più scomunicato perché colpevole del più grave tra i peccati ma è addirittura accolto con onore in chiesa, lodato per il suo crimine e citato ad esempio. E sono proprio le massime autorità della Chiesa, in questo spalleggiate da “filosofi”, ad offrirsi come esempi morali di questa a dir poco bizzarra retorica grazie alla quale si viene assolti “perché il fatto sussiste.”
Ma poiché al male non c’è limite, i signori della Chiesa trascinano nella discesa agl’inferi, celebrandola in gran pompa sabato prossimo, i “fedeli”, corrompendoli e rendendoli complici più o meno ignari della loro malvagità, una malvagità che, per essere completa, ha bisogno di numeri e che ha fatto sedere Mammona sugli altari.
La Congregazione per la dottrina della fede, quella che fu la Santa Inquisizione e poi il Sant’Uffizio, ha pubblicato un documento non solo intriso di menzogne grottesche, ma insudiciato ancor di più da un pensiero a dir poco pericoloso che annulla ogni pretesa morale della Chiesa corrente: i bambini furono uccisi anni fa e, dunque, ci facciamo due risate. E poi, siamo di fronte al “bene comune”, perbacco! (https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2020/12/21/0681/01591.html)
Insomma, la Congregazione per la dottrina della fede c’insegna che per risparmiarsi qualche linea di febbre, sempre che la febbre arrivi e sempre che con quelle morti lo scopo si consegua, ammazzare un po’ di bambini è del tutto lecito. Ma la mortalità ufficiale è dello 0,2%! E, allora, di fronte a questo dato, perché mai non dovremmo fare a pezzi un po’ di bambini? In fondo, i sacrifici umani si sono sempre fatti. O no?
Però...
Indipendentemente dal fatto che la ditta Planned Parenthood (già ci lavorava l’illustre genitore del filantropo Bill Gates, vedi https://magazine.washington.edu/feature/the-immense-impact-of-bill-gates-sr/ ) impegnata da anni nell’acquisto di feti per poi rivenderli accuratamente fatti a pezzi (procedura eseguita senza nemmeno la pietà di un’anestesia, pur sapendo che la sensibilità al dolore dei feti è acutissima) prospera e, dunque, la “merce” continua ad arrivare, e indipendentemente dal fatto che di ciò che avviene in certi paesi, per esempio la Cina, non sappiamo nulla, deve essere chiaro che l’omicidio non cade in prescrizione nemmeno nei tribunali degli uomini.
Che cosa accadrà nel tribunale divino, se mai ce n’è uno?
Che cosa risponderà al Giudice il vicario di Cristo? E tutta la piramide che parte e discende da lui, giù fino all’ultimo cristiano vaccinato? Già: che cosa dirà l’ultimo cristiano che si sarà iniettato nel corpo il frutto del più grave dei delitti? Il suo avvocato, se ce ne sarà uno, balbetterà che il suo assistito era ignaro del crimine che si era commesso ed era stato convinto dai suoi “superiori”? Sosterrà che è stato vittima di una truffa? Di una violenza?
Chissà.
Nella ricostruzione antropomorfa di dio (lo scrivo con la minuscola per rispetto come faceva Manzoni), dio è infinitamente misericordioso.
Qualcuno ne avrà bisogno.
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