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Se li conosci, li eviti

il blog di stefano Sep 24, 2022

Torno, mio malgrado, sulla vicenda del 95 equivocato per il 98.

Il mio è stato palesemente un lapsus memoriae, cosa che qualunque Homo sapiens dotato di un quoziente intellettivo sulla soglia della normalità (punteggio standard 100) avrebbe capito senza bisogno di spiegazioni. Del resto, 95 o 98, ciò che contava era il succo del discorso. A meno che non convenisse far contare altro.

Ciò che io avevo detto era una cosa del tutto banale: quell’articolo (98) non mi è chiaro, e a me sembra che indichi come incitare al non voto sia un reato. Ciò che ho chiaramente chiesto è di avere una delucidazione da parte della sola categoria di istituzioni tenute a fornirmela: i tribunali.

In una società equilibrata culturalmente e psicologicamente, è pacifico che essere chiamati in tribunale non significa affatto essere condannati. Questo a meno che non si tratti di un tribunale truccato come quelli che costituiscono la normalità in stato di dittatura, e che tanto piacciono ad una certa classe d’individui, dovunque questi si collochino.

Ma occorre tenere conto del fatto che la società di cui facciamo parte oggi non è equilibrata. E il disequilibrio si manifesta in modo più o meno evidente su tanti fronti diversi.

Prescindendo dalla dittatura di cui siamo vittime in gran parte consenzienti, a turbare l’equilibrio ci stanno i forcaioli. Costoro hanno fatto della condanna a priori lo scopo della loro vita: si sceglie un soggetto, lo si trasforma artificialmente in un mostro, e lo si condanna.

Qualunque psicologo potrebbe spiegare la patologia.

A dare man forte ai forcaioli, ecco i cosiddetti influencer. Di solito si tratta di figurine che in contesti dove vale la razionalità non avrebbero cittadinanza. Quali mutande compero? Quelle indossate dall’influencer, naturalmente. Quale idea politica abbraccio? La risposta è la stessa di quella data per le mutande.

Ma l’influencer può aver bisogno di un po’ di sangue per accontentare i suoi seguaci (”followers”), E qui arriva il massacro degno dei circhi romani di un paio di millenni fa. Come per la peste del Tonio di Manzoni, “a chi la tocca la tocca.”

Come faceva Robespierre (sulla cui sorte invito ad informarsi), si prende una frase, la si estrae dal contesto, la si distorce, e il gioco è fatto. È fatto perché il follower è tale per la totale mancanza di senso critico, e per l’assoluta pigrizia. Così, qualunque stravaganza del maestro di pensiero diventa il classico oro colato. La comodità per il follower è che qualcuno “pensa” per lui, e come bonus” lo si fa pure divertire con il massacro gratuito di qualcuno.

Gratuito? Forse no: il prezzo è la dignità. Ma per chi non ce l'ha, è davvero gratis.

Come qualunque esperimento, comunque, riuscito o fallito che sia, anche questo ha avuto la sua utilità. In poche ore ha reso evidente il livello di cultura, d’intelligenza, e di morale di una fetta di questo curioso Stivale. In alcuni casi, poi, quelli in cui la viltà dei forcaioli che si nascondono dietro pseudonimi non c’è stata, ha fornito diverse identità. Come si diceva per l’Aids quasi un ventennio fa, chi li conosce li evita.

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