Mi sto ritrovando a dedicare qualche minuto rubato all’ozio e alle decisioni notturne dei nostri salvatori (sempre siano lodati!) ad un fatto di cui, in realtà, considerato in sé, non m’importa nulla. Mi riferisco alla farsa che ha visto come protagonista, ma forse dovrei dire vittima, il tennista Novak Djokovic, numero uno al mondo per distacco.
Riassumendo al massimo la vicenda, almeno per quanto ne so, Djokovic rifiuta da sempre l’inoculazione del “vaccino” che sta sconfiggendo il terribile morbo, e, per questo, non avrebbe potuto partecipare al primo torneo importante del 2022, quello che si svolge a Melbourne. Niente di male: Novak, Nole per gli amici, senza le dovute punturine resterà a casa. Ma senza Nole lo spettacolo soffrirebbe, con tutto quanto un’assenza di tanta portata comporterebbe in termini economici. Così, sempre a quanto so, gli organizzatori gli fanno sapere che per lui basterà la...
“Sutor, ne ultra crepidam!”
Chissà quanti sono oggi i reduci capaci di tradurre questa esortazione latina, peraltro di solito e come in questo caso mal citata, essendo l’originale “Ne supra crepidam sutor iudicaret” risalente allo storico Valerio Massimo, vissuto a cavallo tra la fine del primo secolo a.C e il primo d.C. il quale l’attribuisce, almeno come concetto, al pittore greco Apelle, attivo più di trecento anni prima.
Letteralmente, la frase invita il calzolaio a non andare oltre le scarpe, vale a dire, rivolgendosi a tutti, a non parlare di argomenti sconosciuti. Se lo si diceva quando il latino e il greco antico erano lingue correnti, significa che c’era chi anche allora, e potremmo forse dire da sempre, si esprimeva al di fuori delle proprie conoscenze. Atteggiamento pericoloso, visto che avvicinarsi ai propri confini o, peggio ancora, valicarli espone al ridicolo. O no? Beh, forse no. Forse è...
Il 17 prossimo, a Melbourne, inizieranno gli Australian Open di tennis.
Avere il Numero Uno del mondo, forse il più grande tennista di sempre come pare dicano i numeri, è una legittima ambizione degli organizzatori. Ma il Numero Uno è un tale Novak Djokovic, Nole per gli amici, che di “vaccinarsi” non ne vuole sapere e, dunque, i responsabili della salute australiani sono stati chiari e irremovibili: senza “vaccino/i” (virgolette o no) non si entra. Dunque, Nole stia a casa! O no? Beh… insomma… e se per lui…? Per lui c’è una dispensa certificata da un signor dottore. Validissima! E, allora, eccolo in tabellone come ovvia testa di serie numero uno.
Non perderò tempo a riassumere i commenti dei giornaletti italioti, più o meno compatti contro Djokovic. Ma, cari giornalisti (?), il signor Djokovic non ha forzato nessuno: ha semplicemente confermato la posizione che ha sempre coerentemente...
Se a qualcuno mancava la prova del grado di distorsione delle menti cui la tecnica santificata da Joseph Goebbels è arrivata, legga https://www.imolaoggi.it/2022/01/03/tiziana-panella-ha-il-covid/
Io non ho idea di chi sia il personaggio protagonista del fatto. Posso solo pensare che, trattandosi di qualcuno che, a quanto pare per mestiere, parla a una folla di persone attraverso la scatola magica della TV, quella che rende vangelo qualunque enormità, siamo di fronte non solo all’ennesima vittoria della follia, ma a qualcosa di quanto mai infettivo.
Senza voler infierire sulla signora verso la quale provo pietà umana, vorrei solo far notare che ciò che a chiunque in grado d’intendere e di volere verrebbe in mente è che vaccini, tamponi, distanziamenti, arresti domiciliari, guanti, e divieti ondivaghi assortiti hanno segnato l’ennesimo, evidente autogol: non funzionano. La cosa è talmente lampante da farmi esitare a perderci...
“Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?”
Credo che mi accada senza volerlo: alla scadenza di ogni anno, puntuale, mi ritorna ogni volta in mente Giacomo Leopardi e il suo “Dialogo di un venditore d'almanacchi e di un passeggere”. Roba vecchia. Roba saggiamente cancellata dalle scuole al passo con i tempi. Roba di cui non parla la TV, e, se non ne parla la TV… Roba, in fondo, nemmeno tanto originale per la quale non si perde più tempo. “Che pacchia governare un popolo d’ignoranti!” pare esclamasse lo statista Adolf Hitler stabilendo un caposaldo a modello della politica corrente.
Chissà perché, da sempre ci s’illude che il 1° gennaio arrivi la svolta e tutti i mali del mondo trovino una soluzione felice. E poi? E poi ci si sveglia il 1° gennaio per accorgersi che quello altro non è...
Nell’incubo che stiamo vivendo, la censura è una componente indispensabile.
Oggi non ci si limita più, banalmente, a censurare le notizie come si fa da sempre in corso di qualunque dittatura. Oggi si censura la scienza, quella fatta di prove sperimentali e di confronti, e se ne cancella persino la storia. Oggi, nella frenesia grottesca di un regime ormai imperante a livello planetario, si arriva a censurare addirittura la documentazione pubblicata dagli enti dello stato. Un esempio? I documenti in tema di poliomielite indotta dal vaccino. Oggi le tasse versate dalle cavie della più grande sperimentazione farmacologica e sociologica della storia umana servono anche a remunerare i mezzi di cosiddetta informazione che si rendono disponibili a diffondere le “notizie” gradite ai padroni, vere, modificate o inventate di sana pianta che quelle siano. Oggi trovare un editore disposto a rischiare i “malumori” di chi comanda è impresa...
Credo sia evidente che io non sono un indovino, tanto più se si tratta di pronosticare le mosse di personaggi caratterizzati da intelligenza mediocre, cultura assente e altre peculiarità su cui è prudente che io non mi esprima, e non mi esprimerò. È opportuno, poi, meditare sul grado di libertà di questi personaggi che potrebbero essere nient’altro che esecutori di ordini. Sia chiaro: non mi riferisco a nessuno in particolare, ma faccio un discorso generale.
Premesso ciò, provo a rispondere a chi continua a sollecitare il mio “oracolo” in tema di obbligatorietà di sottoporsi al ricevimento di quella serie di prodotti chiamati bizzarramente vaccini.
Qui io posso esprimere solo un’opinione basata, purtroppo, su quanto sarebbe fatto da una persona, o un gruppo di persone, dotate di un quoziente intellettivo normale. Questo al di là di ogni giudizio morale.
Bene, tenuto conto di questo limite, a mio...
Ormai me ne sono reso conto e, come quando perdevo una gara (il che succedeva spesso), accetto la sconfitta.
La mia è stata una vita sprecata: libri, laboratori, sale operatorie in giro per il mondo, congressi, confronti scientifici... A che cosa è servito? Accendete la TV e vi accorgerete di qual è la strada da percorrere.
No: non è mia intenzione piangermi addosso. Ho semplicemente sbagliato strada come ho fatto chissà quante volte in montagna o quando, da solo, mi sono fatto il Cammino di Santiago.
L’amarezza maggiore che provo insieme con quella che mi danno i miei coetanei al massacro è per il macello che stanno subendo i nuovi arrivati in questo mondo, un macello messo in atto nella carne e nello spirito. E quale tecnica è più efficace per possederli di un allevamento alla luce nera dell’ignoranza?
La prima cosa da fare, beninteso insieme con quanto permettono tecnicamente TV, radio, Internet, videogiochi e...
No, ragazzi: non m’inondate di messaggi nei quali insultate il trio che ha colmato il vuoto lasciato dai Brutos. Forse non avete capito. Si tratta di tre luminari, tanto luminari da aver finalmente rivelato che Luc Montagnier è un ciarlatano rimbambito. Qui si potrebbe obiettare che a loro piace vincere facile: esibendo le loro illuminanti scoperte, rivoluzionarie nel mondo della medicina, surclassano il povero Luc, del quale, come se non bastasse la sentenza dei nostri geni passata irrevocabilmente in giudicato, si ignorano totalmente le qualità canore.
Dimostrando a suon di fatti quale sia il livello, davvero infimo, dei frequentatori di questo nano-blog, avete avuto bisogno di un esegeta che v’illustrasse come i tre pilastri della medicina moderna si siano esibiti per una nobile causa e l’abbiano fatto in modo ironico. Capito?
L’affetto collaterale che io posso rilevare da quell’esibizione è che Roberto Burioni, per non essersi...
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